Juventus come Penelope, scuce la notte quello che tesse di giorno, e proprio nella giornata in cui grazie a una sequela di risultati favorevoli, poteva tornare al quarto posto ed avvicinarsi alla Roma, in ottica terza piazza, riesce a complicarsi la vita, gettando alle ortiche una facile vittoria, in una gara che aveva iniziato in maniera micidiale, tre reti in meno di dieci minuti. Poi, anziché controllare agevolmente una gara vinta e gestire le risorse anche fisiche in vista dei prossimi impegni delicati, ha avuto modo di regalare un gol ai senesi, poi di dare gli spazi per la seconda marcatura, ed infine regalare un rigore tanto evidente quanto assurdo, che ha sancito l’insperato pareggio per i senesi. Risultato? Juventus ancora al quinto posto, e in vista doppia trasferta a Genova e a Napoli, con i doriani in ripresa e con il dente avvelenato per gli errori arbitrali a loro danno, e con i partenopei in calo, ma desiderosi di riscatto e dunque alla ricerca di risultati di prestigio, non dimenticandosi che da due anni al San Paolo rimediamo sconfitte . Stavolta non mi soffermerò sulla analisi tattica della gara, invero c’’è davvero poco da analizzare, tenuto conto che a fronte di un quarto d’ora scintillante, i successivi 75’ oltre recupero non hanno visto letteralmente una azione degna di nota dei bianconeri.
Sul podio
Del Piero Il giudizio soprattutto per l’impresa di avere superato i 300 gol in bianconero, e dunque per quell’avvio al fulmicotone, in una gara che si pensava dovesse essere un monologo juventino quasi di allenamento. Poi anche lui è via via sparito dal gioco, ma a ben vedere è sparita la squadra nel suo intero. Riconfermo la mia opinione, anche a costo di attirarmi le solite critiche, per aversi un Del Piero così, deve giocare a mezzo servizio, come dire o lo si impiega in campionato, o lo si impiega in Europa League, ma non certamente fargli fare tre gare in una settimana. E non a caso, dopo una pausa di rifiata mento, lo abbiamo rivisto in gran spolvero.
Candreva Venti minuti di gran calcio, da lui è partita l’azione del primo gol, anche nel secondo ha messo il suo guizzo, e quindi un gol da cineteca. Poi è rimasto anche lui invischiato nel non gioco della squadra, anche se gli va dato atto che almeno ha provato a giocare pure nella ripresa
Cannavaro A lui non si può rimproverare nulla, pronto nelle chiusure e negli anticipi, ha anzi dovuto spesso mettere pezze alle falle create da altri, ma non può certo fare miracoli.
Dietro la lavagna
Potrei dire tutto il resto della squadra, allenatore compreso, ma alcune puntualizzazioni credo vadano fatte.
Grygera Se questo è un difensore … Ormai quando è in campo c’è la quasi certezza che prima o poi avverrà almeno un disastro dal suo lato, stavolta addirittura tre, visto che nei gol subiti c’è stato sempre il suo zampino maldestro. Insomma una involuzione incredibile, un ex giocatore ormai, pronto per i campionati amatoriali.
Felipe Melo Non era stato tra i peggiori, anzi, almeno sul piano dell’impegno era stato forse più valido di altri, ma il finale è stato davvero indecoroso, a parte che sembrava cercare il cartellino giusto per farsi espellere, il suo gesto contro la curva è decisamente deprecabile, ai fischi si risponde sul campo dando il meglio, non certo mandando a quel paese chi ama e soffre per la maglia che lui indossa.
L’allenatore Zaccheroni Per la prima volta lo debbo criticare, ma più che altro per non avere saputo prevedere questo crollo e non avere saputo dare la scossa alla squadra dalla panchina. Forse le ultime gare, nelle quali si era vista una Juve più tonica e autorevole in campo, lo ha portato anche ad abbassare la tensione, e la partenza bruciante della squadra avrà fatto il resto. I cambi sono stati direi corretti quanto necessari e privi di alternative, Camoranesi poteva teoricamente garantire maggiore apertura del gioco sulle fasce, cosa che poi non ha fatto; Salihamidzic era l’unico che potesse consentire una risistemazione difensiva logica, che poi ha portato Grygera a combinare i disastri dal lato destro al centro dell’area di rigore; Diego il tentativo disperato di trovare qualcuno che inventasse, quando tutti si erano spenti. Detto ciò, altro non gli si può rimproverare, la squadra è questa, e soprattutto la condizione atletica del gruppo dipende da come è stata condotta la preparazione, e lui all’epoca non c’era.
Tirando le somme
Decisamente questa sarà una annata “storica” per i colori bianconeri, nel senso che tutti i tabù stanno cadendo in una stagione, e all’appello mancava il primo punto a Torino conquistato dal Siena, sempre battuto nei precedenti. Adesso c’è anche questo evento “epico”, per i nostri avversari, maturato al termine di una gara che ha dell’incredibile, ma fino ad un certo punto, dato che l’andamento della squadra quest’anno è questo, alti e bassi, o meglio una lunga parentesi di “bassi”, a cui sono corrisposti degli “alti” episodici, anche se importanti, da quando Zaccheroni è alla guida della Juventus. Per ricordare un evento del genere, ossia tre reti rimontate in casa, occorre risalire alla stagione 1978 – 79, ultima di campionato, Juventus – Avellino 3 – 3: ma fu un fatto davvero isolato, campionato ormai chiuso, gara prevacanze, a metà ripresa l’eterna riserva di Zoff, Alessandrelli, entrò in campo a sostituire il grande portiere bianconero, e nel giro di 20’ si beccò tre reti dagli irpini, dunque fatto davvero unico e molto casuale. Stavolta invece non è sembrato affatto un evento casuale, anzi, confesso che al gol di Maccarone nel primo tempo, ho avuto la sensazione chiara che la beffa potesse materializzarsi, da un lato una squadra, il Siena, che non aveva più nulla da perdere e tutto da guadagnare, dall’altro una squadra che cominciava ad entrare nel panico, chiudendo la prima frazione di gioco in evidente stato confusionale. La ripresa è sembrata a dir poco allucinante, per certi aspetti incommentabile, in quanto priva di ogni possibile spiegazione logica, si è vista una squadra che bene o male faceva la sua onesta gara, avere padronanza assoluta di campo nei confronti di undici giocatori che forse in cuor loro neppure si chiedevano per quale ragione stessero in campo. In questo Zaccheroni c’entra in maniera molto marginale, con i cambi, alcuni obbligati, altri tattici, ha provato a dare la scossa, ma inutilmente, non c’è stata reazione alcuna, non si sono viste azioni, anzi quel gioco orizzontale e di fraseggi inutili è continuato in maniera irritante. E non c’entra affatto la gara infrasettimanale, almeno cinque – sei giocatori non erano stati impegnati contro il Fulham (Grygera, De Ceglie, Felipe Melo, Sissoko, Del Piero), e se si tiene conto che proprio uno come Candreva, tra i più utilizzati in questo scorcio, che comunque è proveniente da altra squadra, è stato tra i migliori, ci si rende conto che c’è un serio problema di preparazione atletica dei giocatori, dato che nella ripresa erano quasi tutti praticamente fermi e poco reattivi. Altre alternative non ce ne erano in panchina, dunque non può accusarsi l’alleanatore di scelte sbagliate come nomi e come tempi nelle sostituzioni. Come dire, questa non è mai stata e non è una grande squadra, soprattutto mentalmente, tre reti iniziali, in casa, contro l’ultima in classifica, che anche a Torino ha dimostrato di valere tutto quell’ultimo posto, non possono essere rimontate con quella facilità. Torno dunque alla valutazione fatta dopo la sconfitta interna con il Palermo, e dunque quando parlai di “anno zero” dei bianconeri. Che, contrariamente a quanto dettomi da qualche lettore via mail, non ho affatto smentito o contraddetto dopo la vittoria di Firenze, al contrario, in quel caso ho preso atto di una reazione di orgoglio benefica per il gruppo, ma riconfermando la nostra opinione, ossia che più che pensarsi a obiettivi stagionali immediati, è invece più utile a porre fin da adesso le basi per la prossima stagione. Si prenda esempio dalla Ferrari, che lo scorso anno, preso atto del fallimento del progetto di vettura, anziché perdere tempo a cercare di migliorarla, cominciò a fare lavorare i suoi progettisti e tecnici sull’autovettura della stagione successiva, e dispose immediatamente l’ingaggio di Alonso, ed i primi risultato sono arrivati già a primo gran premio. Dunque ripeto anche stavolta, che è questo il momento delle grandi scelte: in particolare il riassetto societario, mediante l’inserimento di figure competenti e valide nell’organigramma, la scelta del Direttore Generale, che può anche essere lo stesso Bettega, ma con veri poteri decisori; oltre che della scelta una volta per tutte del nuovo allenatore per la prossima stagione, anche azzardandosi la immediata riconferma di Zaccheroni, e consentigli adesso di preparare l’ossatura della nuova Juve, oltre alla indicazione degli innesti per renderla nuovamente competitiva ad alto livello. Ed una volta per tutte si affronto questa sciagura degli infortuni muscolari durante la stagione: non è possibile che questa piaga, notevole nel 2007 – 08, ulteriormente aumentata nel 2008 – 09, quest’anno sia diventata una valanga che non dà segno alcuno di potersi fermare. Neppure il migliore allenatore al mondo potrebbe fare miracoli dovendo fare fronte ad emergenze del genere. Se la piaga dipende da Vinovo, o dallo staff medico, o dai metodi di preparazione, non spetta a noi dirlo, ma non si può ancora continuare così.
Le mie postille
1 – L’Auricchio dello Sport!
Il fatto che questa settimana sto pubblicando in ritardo il commento alla gara di domenica, mi consente però, in cambio, di parlare del processo di Napoli, e del tanto atteso controesame del tenente colonnello Attilio Auricchio, teste chiave dell’accusa. Bene, nel quadro di un processo che ormai fa acqua da tutte le parti, la fase iniziale del controesame (per i non addetti ai lavori, è l’interrogatorio dei testimoni d’accusa fatto dai difensori degli imputati), sta già riservando momenti di ilarità e spunti da commedie di avanspettacolo. Credo sia utile riportare testualmente alcuni brani; Avvocato di Pairetto: sapete, in riferimento alla giornata in cui si decise il campionato, quella di Milan-Juve quale era la griglia? Auricchio: l'arbitro era Collina Avvocato di Pairetto: lo so ma quale era la griglia? Auricchio: Collina, Mitro, Farnelli Avvocato di Pairetto: questi sono i designati, ma io dico quale era la griglia? Auricchio: no, non la so Avvocato di Pairetto: era la partita che decideva il campionato Auricchio: ma noi non avevamo attenzionato le partite a seconda della loro importanza. Poi per noi la designazione di Collina era una garanzia Avvocato di Pairetto: quindi non avete verificato se erano stati previsti degli arbitri "favorevoli" per quella partita Auricchio: no, non ritenevamo che contasse quella gara.
(mio commento: la gara decisiva per lo scudetto, a dire di Auricchio non contava per gli esiti del campionato …) ***** Avv. Messeri: Quali partite dirette da Bertini ha visionato? Auricchio: Solo Juve- Milan, in televisione. Avv. Messeri: Come investigatore o come spettatore? Auricchio: Come investigatore, così come ho visto Lecce-Parma. Avv. Messeri: E a livello investigativo, di Juve-Milan che ricorda? Auricchio: Nulla, solo la vittoria della Juve. Avv. Messeri: Guardi che finì 0-0. Auricchio: Ah, avevo capito Milan-Juve 0- 1 con gol di Trezeguet. Avv. Messeri: Quindi quel risultato del campo era giusto? Lei ha parlato, la scorsa udienza, di ammonizioni che non c'erano, di gol in evidente fuorigioco, relativamente a Siena-Milan, quindi le ha analizzate anche da questo punto di vista? Auricchio: No, abbiamo fatto solo riferimento ai tabellini delle partite tratti dai giornali sportivi, tranne Tuttosport. Ho fatto riferimento al contenuto dei tabellini delle gare dei giornali. Io non mi sono mai permesso di valutare i singoli episodi ------ Il controesame proseguirà martedi prossimo, quando interverranno i difensori degli imputati principali. Ma già si delinea una prima grande verità: LA FONTE D’ACCUSA A DANNO DELLA JUVENTUS ERANO LE REDAZIONI SPORTIVE DEL FOGLIACCIO ROSA MILANESE E DEL CORRIERE DELLO SPORT DI TRIGORIA!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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