Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
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N |
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42 |
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17 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 18.01.2010
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Chievo - Juventus 1 - 0 - AL PEGGIO NON C'E' FINE
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di Antonio La Rosa
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Prendiamola con un po’ di amara ironia: questa doveva essere una stagione “storica” per i colori bianconeri, dopo anni di purgatorio, e in un certo senso lo sarà per la tifoseria bianconera, ma anche per le altre tifoserie. Il Napoli non ci batteva a Torino da venti anni, ed è tornato a vincere a Torino, il Bari non ci batteva dalla notte dei tempi, ed è tornato a batterci, il Catania non vinceva a Torino da 46 anni e non ci batteva da 44 anni, ed è tornato a vincere contro i bianconeri e per giunta a domicilio. Con queste premesse, non era difficile prevedere che anche il Chievo, mai vittorioso contro la Juventus, non dovesse trovare quest’anno il suo momento di gloria, dopo avere lo scorso anno conquistato il primo punto in assoluto contro di noi a Torino: ed in effetti la vittoria “storica” dei clivensi è arrivata puntuale, molto più facile del previsto, con il minimo sforzo, un golletto nel primo tempo, difeso senza troppi sforzi, con Sorrentino che per toccare pallone ha dovuto aspettare il ventesimo della ripresa. E, in una situazione del genere, nessuno che prova a dare la scossa, anzi le dichiarazioni dopo partita sono state ancora una volta imbarazzanti, si va avanti così, nella speranza che prima o poi la fortuna possa volgere a favore dei colori bianconeri. Si, perché è stato questo il messaggio emerso dalle dichiarazioni di fine gara, che a mio giudizio sono ancor più inquietanti della pochezza vistasi in campo.
Aspetti negativi
Vado subito al dunque perché ormai la Juventus, questa Juventus, ha fatto dimenticare il concetto di “aspetti positivi”, cose buone o cose da salvare. A.A.A.: CERCASI UN GIOCO, QUALUNQUE SIA, ANCHE USATO E VECCHIO, PURCHE’ ABBIA I CRISMI DI POTER ESSERE QUALIFICATO GIOCO CALCISTICO! Di questo dobbiamo parlare, dato che non è possibile giocare 180’ di fila senza mai tirare in porta: la squadra sembra scendere in campo solo per il classico “torello”, mal fatto peraltro, nel quale i giocatori si passano tra di loro palla, ma non per evitare che la prenda l’avversario, bensì perché nessuno sa cosa fare. Nessun pallone decente servito in area di rigore, nessuna azione definibile tale sulle fasce o per vie centrali, qualche iniziativa individuale, sporadica, di Diego, che almeno costringeva gli avversari quasi al fallo sistematico su di lui. E’ questa una squadra di calcio, o una allegra compagnia di dopolavoristi che scende in campo per sgranchirsi solo le gambe?
Sul podio
Gli assenti Almeno loro non si sono esposti a figuracce né hanno dovuto sorbirsi gli strali di una tifoseria letteralmente inebetita dalla pochezza di una squadra che non ha fatto un tiro in porta in 90’.
Dietro la lavagna
Grosso Inutile e dannoso, incapace di difendere, grottesco nelle avanzate offensive. Si dà il caso che da quando è arrivato lui, la squadra ha iniziato a perdere colpi, bene o male senza di lui quattro vittorie di fila e squadra in vetta solitaria.
Del Piero Pochi palloni toccati, spesso perduti banalmente, e nessuno spunto degno di nota. Che abbia ammainato bandiera pure lui? Sarebbe grave se così fosse.
De Ceglie Impalpabile, anche se ha l’attenuante di avere giocato a lungo in un ruolo non suo.
E puntualmente come ormai ogni turno di campionato, immancabile dietro la lavagna il nostro allenatore. La vera sorpresa è il fatto che non si dimetta, per dignità, dopo una striscia così negativa. A ben vedere, da Cagliari in poi, eccezion fatta per quella con l’Inter che forse fa storia a sé, l’unica gara che non avrebbe meritato di perdere è quella di Bari, a Parma ci è andata di lusso con una vittoria grazie ad una autorete e un tiro in porta, e per il resto tutte sconfitte che vanno oltre il punteggio, dato che si è visto gioco mediocre, anzi, diciamolo chiaramente, mancanza totale di gioco. Perché la vera cosa inquietante della Juventus versione Ferrara è proprio la mancanza di anima, di personalità, di voglia di lottare, tutte componenti che, quando sono presenti e si manifestano, anche in giornate negative, sono presupposto per un riscatto immediato e prevedibile. La Juventus invece ormai non fa più capire se il peggio si sia già visto o si debba ancora vedere, e soprattutto fa capire che invece una riscossa almeno utile a salvare la faccia non è dato sapere se e quando si manifesterà. L’alibi delle assenze vale fino ad un certo punto, la difesa era quella titolare ad inizio stagione, a centrocampo avevamo due nazionali, uno brasiliano e uno italiano; i due tanto criticati brasiliani, tutto sommato, non sono stati proprio da bocciare senza appello stavolta, anzi sono stati tra i più volitivi, nella modestia complessiva. Ma manca proprio la mentalità da Juve, mentalità che proprio lui dovrebbe sapere come è e come dovrebbe infonderla. Il rimanere ancora in sella non credo sia un atto di coraggio, ma un atto di irresponsabilità, ed anche un regalo che la dirigenza non merita, dato che le sue dimissioni sarebbero, in questo momento, la vera sconfessione del cosiddetto progetto Blanc.
Tirando le somme
Seconda sconfitta consecutiva dei bianconeri, seconda gara senza gol e soprattutto senza azioni da rete che possono essere qualificate come tali, e settima sconfitta complessiva su venti gare disputate, come dire più di un terzo delle gare. Sono numeri che parlano chiaro, che dicono di una Juve ormai in caduta libera, già adesso in una posizione di classifica che la esclude dai posti utili per la CL, insomma di un fallimento ormai irreversibile della stagione, che a questo punto va vista solo nel senso come avevo detto a commento della gara contro il Milan, ossia di cercare di salvare il salvabile, e cioè almeno il piazzamento per uno dei posti in CL, anche a costo di sacrificare totalmente le altre competizioni, Europa League e Coppa Italia. Indubbiamente più si va avanti e più diventa inutile e dannoso pensare al cambio della guida tecnica della squadra, anche se la tifoseria si sarebbe aspettata da Ferrara il gesto forte delle dimissioni per dare la scossa all’ambiente. Mi spiego meglio: fermo restando che Ferrara sarebbe solo la vittima sacrificale sull’altare dell’incompetenza e della inettitudine societaria, è ovvio che il cambio tecnico fatto a dicembre aveva un senso, si consentiva ad un allenatore nuovo di prendere confidenza con l’ambiente, durante le vacanze natalizie, di stilare un minimo di programma per il calciomercato di gennaio, di impostare una base tecnico – tattica su cui lavorare per il prosieguo di stagione; eravamo ancora terzi ad un punto dal Milan, pur con una gara in meno, ma con lo scontro diretto in casa, insomma la situazione era delicata ma non compromessa. Adesso invece, siamo quasi alla fine del mercato di riparazione, allenatori di valore in giro non ce ne sono, il “traghettatore” più tardi arriva e peggiò sarà, dato che se questa squadra, con i giocatori rientranti, dovesse avere una ripresa, poi si riproporrebbe la questione, a fine stagione, se il gruppo è valido o meno, e soprattutto se occorrerà confermare il traghettatore alla guida. Ferrara dice di credere ancora a questo gruppo, che si uscirà prima o poi dal momento di crisi, che c’è ancora una emergenza infortuni, insomma le solite cose che ormai stanno diventando stucchevoli, dato che il problema non sono gli assenti, bensì i presenti in campo, il modo come non sembrano avere voglia di reagire, e di come subiscono ogni situazione negativa in modo quasi fatalistico, come se ci fosse già un destino negativo che si sta realizzando senza che nulla si possa fare per cambiarlo. Una squadra che sta perdendo, prova a reagire, soprattutto prova a cercare la via della rete in qualsiasi modo, se non entrando con azioni in linea, in area avversaria, almeno provando le conclusioni da fuori, o le soluzioni su calcio piazzato: invece no, per oltre un tempo la Juventus ha mostrato uno stucchevole gioco per vie orizzontali, con palla a terra su un campo sciagurato, nel quale a terra non si poteva affatto giocare. Una squadra che non corre, che perde palla perché i giocatori cincischiano e sono puntualmente anticipati dagli avversari, che non ha idee, che soprattutto non mostra di volere onorare una maglia che rappresenta la grande storia del calcio italiano e internazionale, insomma il fallimento definitivo di un progetto, sempre ammesso che questo progetto sia mai esistito e i dirigenti lo abbiano mai elaborato e portato avanti, almeno a volere ricordare la storia di questi ultimi anni. Quello che preoccupa non è la sconfitta odierna o la striscia negativa, ma l’assoluta carenza di elementi che possano far supporre una qualsiasi reazione d’ora in avanti. Serie negative la Juventus ne ha avute e tante, ricordo ad esempio quella della scorsa stagione, o in anni più lontani, la striscia di otto gare senza vittorie nella stagione 2001 – 02, o la striscia negativa della stagione 1998 – 99, che portò alle dimissioni di Lippi, per rimanere al periodo più recente. Ma erano momenti sostanzialmente isolati, nei quali le cose giravano negativamente, ma la squadra si mostrava comunque viva e in grado di potere uscire dalla crisi, non a caso lo scorso anno si recuperò la seconda piazza nel finale, nel 2001 – 02 addirittura si vinse lo scudetto, e nel 1998 – 99, tutto sommato si recuperò qualcosa in campionato arrivandosi ad un passo dalla finale di CL. Proprio perché c’era un gruppo solido, compatto, con leaders e gregari tutti disposti alla lotta, con una guida tecnica autorevole, ed una società vicina a tecnico e giocatori. Ossia tutto quello che sta mancando adesso. E Blanc a spiegarci che il progetto va avanti. Quale?
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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