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Vittorie |
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114 (22,18%) |
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374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.01.2010
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Parma - Juventus 1 - 2 - BUONI SOLO I TRE PUNTI CONQUISTATI
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di Antonio La Rosa
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La Juventus ritorna alla vittoria nella gara forse più delicata e a rischio della gestione Ferrara, in casa di quel Parma rivelazione, dato in grande condizione di forma e con morale alto. Vittoria che scaccia la crisi per il momento ma che non ha dato risposte convincenti a dubbi e interrogativi che si erano posti nello sciagurato (calcisticamente) mese di dicembre: ci sono stati segnali timidi di miglioramento e di maggiore compattezza dclla squadra in campo, ma per quanto riguarda il gioco, francamente la squadra mi pare ancora in alto mare e con poche idee e spesso confuse. Semmai c’è stata in soccorso la componente fortuna, che c’era mancata a Bari, per dirne una, e che a Parma si è manifestata nell’improvvida deviazione di Castellini nella propria porta. Una cosa è chiara, domenica sera contro il Milan non si potrà giocare così, soprattutto se il biglietto di presentazione a questo scontro sono gli arbitraggi di Rizzoli (sei minuti di recupero nella ripresa, in assenza di interruzioni di gioco rilevanti), e soprattutto di quell’Orsato che noi ricordiamo bene, anche troppo, e che al Milan ha restituito con gli interessi e la rivalutazione quanto a noi aveva tolto, proprio contro il Genoa!
Aspetti positivi
Diciamo che l’impegno e l’umiltà del gruppo sono forse le note saliente, nel senso che stavolta la squadra ha saputo soffrire e lottare fino alla fine. Anche l’assetto difensivo tutto sommato, e contro un attacco sicuramente di valore, ha retto alla meglio, al punto che Manninger nella ripresa non è mai stato chiamato in causa.
Aspetti negativi
Questa squadra quando ha possesso di palla non sa decisamente cosa fare, diciamola tutta, questa squadra non ha idee, non ha schemi, insomma non si comprende quale sia la filosofia di gioco, se è squadra che vuole imporre alle avversarie il suo gioco e la sua capacità di possesso palla, se invece vuole essere squadra che giochi di rimessa aspettando gli errori avversari, o se vuole puntare sulla fantasia dei suoi talenti, o invece sulla forza fisica. Come dire, dopo cinque mesi non sappiamo ancora che Juve è e che Juve sarà.
Sul podio
Chiellini Gran parte della vittoria va a suo merito, dato che se le offensive parmensi sono state sostanzialmente prive di efficacia, lo si deve alla sua prestazione decisamente elevata, non ha fallito una chiusura, ha giocato sempre di anticipo, con il merito di cercare sempre la ripartenza ordinata della manovra. E’ ormai un leader in campo della squadra bianconera, e presumo lo sarà a lungo negli anni a venire.
Salihamidzic Quando è in campo non tradisce quasi mai, non avrà gli acuti del fuoriclasse, ma garantisce impegno e combattività. E peraltro da ultimo è il più puntuale sotto porta, siamo al secondo gol consecutivo.
Da citare pure la buona prova di Manninger, autore di due interventi di rilievo nel primo tempo, di Poulsen, certamente affidabile da mediano, meno da costruttore di gioco, e dello stesso Diego, a sprazzi, che in un ruolo non suo ha comunque dato vivacità alle azioni d’attacco.
Dietro la lavagna
Caceres Prestazione discreta macchiata dalla espulsione evitabile, frutto della sua irruenza giovanile mista ad inesperienza: Rizzoli lo aveva puntato fin dall’inizio, ammonendolo in modo fin troppo frettoloso e immotivato, doveva dunque evitare quell’entrata, non pericolosa ma troppo plateale.
Marchisio Schierato da esterno sinistro, praticamente è rimasto a lungo fuori dal vivo del gioco. Meglio quando ha provato ad accentrarsi.
Amauri Ennesima prestazione incolore, in parte salvata dallo spunto nel finale, che ha costretto a fallo da ultimo uomo di Della Fiore (graziato da Rizzoli)..
E anche stavolta una tiratina d’orecchi al nostro allenatore. Sarà perché la società non gi mostra troppa fiducia, sarà perché ormai si parla di Hiddink un giorno si e l’altro pure, ma la sensazione è che ormai navighi a vista, si affidi più al caso che alla logica, e cerchi la soluzione fortunata e fortunosa. Il modulo ancora una volta cambiato non ha dato poi i frutti sperati, anche se sul piano difensivo la squadra ha retto molto meglio che in altre occasione: però il 4 – 4 – 2 non ha senso se gli esterni di centrocampo sono adattati, e se Salihamidzic bene o male riesce a disimpegnarsi con buoni risultati, ma non garantendo qualità e fantasia, Marchisio esterno è togliere qualità nella zona centrale, senza avere beneficio sulla fascia. Diego seconda punta potrebbe funzionare, ma a patto che ci sia qualcuno che lo sappia imbeccare, insomma un vero play che attualmente manca. I cambi come al solito discutibili, espulso Caceres, poteva far scalare in difesa Brazzo, arretrando Diego a trequartista riportando Marchisio a centro della linea a tre di centrocampo.
Tirando le somme
A quanto pare, cambiando l’ordine dei moduli tattici, il prodotto finale non è che cambi, bianconeri quasi assenti al tiro a rete, nessuno che costruisce gioco o si propone, nessuno che cerca di velocizzare, fasce laterali dove pungono di più gli esterni di difesa che non quelli di centrocampo, cosa prevedibile, dato che Salihamidzic è un esterno più di contenimento, anche se bravo ad inserirsi in area di rigore, e Marchisio non è affatto un esterno di centrocampo. Diciamo che i timidi segnali positivi vengono da una difesa più solida di altre volte, a conferma che non si può affatto rinunciare a Chiellini, e dai centrali di centrocampo in funzione di maggiore copertura difensiva, Poulsen al solito diligente in questo lavoro, Felipe Melo meno confusionario di altre volte, nonostante i soliti palloni banalmente perduti quando cincischia troppo. Ma la soluzione dei mali di questa squadra può mai essere una svolta diciamo più “catenacciara”? Io credo di no, perché questa squadra non può in questo momento permettersi il 4 – 4 – 2 classico, per l’assenza di Camoranesi da un lato, e per la mancanza di un vero esterno sinistro, a meno di giocare con Grosso avanzato e De Ceglie in difesa, o viceversa. Forse sarebbe stato più logico insistere con delle correzioni nello schema iniziale, centrocampo a rombo, o modulo 4 – 2 – 3 – 1, provando a reinventare qualcuno come play basso, ad esempio uno come Marchisio. Come pure, ritengo affrettato l’accantonamento di Giovinco, soprattutto quando alla squadra difetta la fantasia e la creatività. Per il resto, ancora una volta Ferrara ci mette del suo, i cambi nella ripresa francamente mi sono sembrati poco logici, l’avere tolto Diego, con la squadra in 10, è stata una palese rinuncia a provare a creare ancora qualcosa di importante in attacco, è prevalsa di più la paura di farsi rimontare, dato che poteva correggere la squadra arretrando Salihamidzic in difesa, e Diego nella linea di centrocampo. Insomma, non può ancora parlarsi di vittoria scaccia crisi, un buon brodino che non mi pare sufficiente per parlarsi di svolta nella stagione dei bianconeri. Infine due paroline su Rizzoli. Quattro ammoniti tra i bianconeri, con l’espulsione di Caceres, e almeno tre di questi cartellini mi sono apparsi, come dire, “mirati” ad intimorire i nostri, una direzione di gara direi timorosa, e la mancata espulsione nel finale di Della Fiore la ciliegina sulla torta. Rovescio della medaglia: la scandalosa direzione di Orsato in Milan – Genoa, ben tre rigori concessi al Milan, due chiaramente fasulli e il terzo definibile “rigorino”, ed un rigore netto negato al Genoa, proprio nel momento topico della gara, per non parlarsi del gol irregolare di Borriello. Già, Orsato, l’arbitro di Genoa – Juventus; a conferma che gli errori si compensano, i gol regolari annullati ai bianconeri sono diventati rigori concessi al Milan, e così i due punti che la Juve ha avuto scippati a Genova, sono stati restituiti … al Milan, diretto concorrente per la lotta di vertice. Se poi aggiungiamo le perle di Pierpaoli in Chievo – Inter, il quadro mi pare completo, ma naturalmente oggi il calcio è pulito e gli errori a favore delle milanesi sono in buona fede!
Le mie postille
1 – Luciano Bertolani, un uomo un perché … Molti di voi si chiederanno chi sia tale signore, che io cito, ed effettivamente fino a stamattina era per me un illustre sconosciuto. Questo signore è il pagellaro del Corriere dello Sport, inviato dal giornale dove scrivono fior di firme “imparziali” quali Ferrajolo (per citare il migliore di tutti …), a Parma per redigere i suoi giudizi su giocatori e arbitro. Ed effettivamente quando ho letto che aveva dato 5 a Rizzoli, pensavo che il suo giudizio fosse stato corretto e forse un pochino generoso; solo che la motivazione era la seguente (cito testualmente): “la direzione di gara è irritante perché si vede un occhio di riguardo verso la Juventus”. AVETE LETTO BENE, HA SCRITTO PROPRIO COSI’! Evidentemente questi signori dalla penna a servizio di chi comanda o di chi paga, sono proprio convinti che siamo tutti soggetti decerebrati a cui si possa raccontare di tutto, tanto nessuno li sbugiarderà. E così ha arbitrato con un occhio di riguardo a nostro favore un arbitro che ci ha lasciato in 10 per metà ripresa, che ha ammonito 4 bianconeri a fronte di due soli parmensi, a parità di falli commessi, e che ha concesso ben sei minuti di recupero quando non c’erano state interruzioni di rilievo. Mi chiedo: ma allora un arbitro è imparziale solo quando la Juventus perde? O per essere imparziale avrebbe dovuto, Rizzoli, lasciarci in 8, concedere un rigore al Parma per fallo a centrocampo, e mirabilie simili. Per completezza: Orsati 6,5, tutti i rigori per il Milan c’erano e il gol di Borriello era regolare, a conferma che la sudditanza psicologica c’è ed è quella del giornalistume verso i potenti, del calcio o di altri settori.
2 – Calcio pulito alla milanese Per rimanere in tema: come mai nessuno ha gridato allo scandalo per la vicenda Pandev? Dunque un giocatore viene tolto alla sua società di appartenenza con un giudicato arbitrale alquanto discutibile, il presidente di quella società, che in altri tempi avrebbe fatto fuoco e fiamme, accetta con signorilità inglese il furto del suo patrimonio (Pandev poteva essere ceduto a non meno di 10 milioni di euro), e quel giocatore viene preso dall’Inter che ad uno che guadagnava mezzo milione di euro l’anno, gli offre una cifra sette volte più alta, per cinque anni di contratto! Nessun controllo di queste spese, nessun controllo di questi strani movimenti di mercato, nessun controllo di bilanci, uno solo in Italia spende e spande, e tutti che osannano il nuovo mondo del calcio ripulito! Ricordo ancora cosa scrivevano quando Moggi non volle mandare Davids alla Roma, con cui si era accordato in violazione delle prerogative della società di appartenenza, ricordo anche come si accusava la Juventus di controllare il mercato, nonostante i colpi economicamente più rilevanti fossero compiuti da Inter, o dalle romane con i soldi dei risparmiatori clienti di Capitalia. Adesso invece nulla, a conferma che il vero scandalo del calcio è il nostro giornalismo sportivo.
3 – Arieccolo! Dulcis in fundo, parliamo della polemica tra Balotelli e il pubblico veronese. Stavolta però non leggo di razzismo contro il giocatore dell’Inter, anzi tutti lo criticano per la sua reazione. Strano, molto strano, visto che per qualche secondo di cori inopportuni venne scatenato il putiferio contro la tifoseria juventina, sia la scorsa stagione (una giornata di squalifica dell’Olimpico), sia poco prima di Juve – Inter, con solite interpellanze e messa sotto osservazione della tifoseria bianconera. A conferma che ci sono razzismi di serie A e razzismi di serie B. O forse, più realisticamente, l’interista Campedelli e il leghista sindaco di Verona Tosi, hanno più voce in capitolo ed autorevolezza dei nostri dirigenti societari …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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