Tutte le partite ufficiali della stagione |
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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.12.2009
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Juventus - Inter 2 - 1 - LA VITTORIA DEL CUORE BIANCONERO
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di Antonio La Rosa
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La Juventus trova immediato riscatto alle ultime prestazioni negative, e proprio nella gara forse più sentita tra tutte, per giocatori e tifoseria, il derby d’Italia contro l’Inter. Gara che aveva molte ragioni di tensioni per il prepartita artatamente costruito pieno di tensioni, dalle polemiche sul presunto razzismo verso Balotelli, alle solite manfrine mediatiche, che, tanto per cambiare, hanno riproposto il clichè di sempre, compresa l’ormai stucchevole ripetizione dei filmati sulla gara della stagione 1997 – 98. Dunque non ci si poteva aspettare affatto una prestazione dai contenuti elevati, fantasia, gioco spumeggiante e quant’altro, visto che la posta in palio andava ben oltre i tre punti. Credo che con questa vittoria la Juventus abbia superato un primo test importante di maturità, e di consapevolezza dei propri mezzi, insomma se gioca da Juve, nella tradizione che ha fatto grande nella storia la squadra bianconera, può battere chiunque e può aspirare a qualsiasi risultato finale nella stagione. Ma ci deve credere, deve sapere lottare, e deve mantenere la concentrazione, come appunto stasera, nonostante gli avversari ci abbiano provato e tanto a far perdere la calma ai giocatori in campo.
Aspetti positivi
Come detto, non è stata una grande gara sul piano tecnico e dello spettacolo, che la Juventus ha vinto sul piano dei nervi e della “cattiveria” agonistica, elementi che spesso erano mancati in certe prestazioni. Sicuramente il cambio di modulo è stato importante, si è sacrificata la fantasia, ma la squadra è apparsa molto più solida ed equilibrata, la difesa è stata meglio protetta, e, cosa probabilmente decisiva per l’esito finale, il centrocampo bianconero ha superato quello nerazzurro proprio sul suo terreno, la fisicità.
Aspetti negativi
Diciamo il rovescio della medaglia di quanto detto sopra, la squadra ha trovato il gol decisivo con un centrocampista, al culmine di una azione in verticale che ha trovato scoperta la difesa nerazzurra, ma per il resto sono state costruite pochissime occasioni da rete e nessuna conclusa dagli attaccanti. Vero che hanno ricevuto pochissimi palloni giocabili, come dire poca creatività a centrocampo e in fase di finalizzazione, ma è indubbio che l’attacco attuale risente della fase poco brillante di Amauri, e del ritardo di condizione di Del Piero. Insomma, si sente la mancanza dei due attaccanti che, in diversi momenti, erano stati decisivi, Iaquinta e Trezeguet.
Sul podio
Marchisio Onestamente non era stato molto brillante nel primo tempo, ordinato e diligente, come suo solito, ma ancora in fase di rodaggio. Nella ripresa è cresciuto decisamente, ed anche prima del gol decisivo si era distinto in alcune iniziative, Il gol è proprio da cineteca, da fuoriclasse, pur pressato è riuscito in un doppio controllo e tocco da sotto con Julio Cesar in uscita. Servirà eccome nel prosieguo di stagione.
Caceres Che sia sempre tra i migliori in campo, ormai non fa più notizia. Si conferma come difensore tra i più in forma della squadra, sempre efficace nelle chiusure e negli anticipi, spesso incontenibile quando avanza.
Chiellini Direi anche eroico viste le condizioni in cui ha giocato, ottime chiusure ed il gol che deve essere considerato tutto merito suo.
E stavolta, onore al merito anche a Ferrara Tatticamente ha vinto la sua sfida con lo strapagato e sopravvalutato allenatore dei nerazzurri. La Juventus vista in campo non è stata bella e spettacolare, ma non ha concesso proprio nulla agli avversari, neutralizzandoli proprio sul loro piano, ossia quello della fisicità: centrocampo muscolare ma anche tecnico, che ha praticamente chiuso ogni possibile fonte di gioco nerazzurra, anche se ciò ha ridotto la creatività offensiva della squadra. Infine, ha saputo dare la giusta scossa all’ambiente, la gara non sarà stata di grande qualità tecnica, ma di indubbia intensità agonistica e vinta soprattutto sul piano dei nervi
Dietro la lavagna
Quando si vince contro l’Inter, direi che, per principio, nessuno può essere considerato insufficiente. Indubbiamente qualcuno non è stato all’altezza, ci si aspettava forse di più da Del Piero, che ancora è in ritardo di condizione, come pure ci si aspetta maggiore efficacia da parte di Cannavaro, ancora una volta un po’ annebbiato in certe situazioni. Non sarebbe stata neppure negativa la prova di Felipe Melo, forse anzi tra i migliori in campo, fino a quando è caduto ingenuamente nella provocazione di Balotelli: gesto il suo che poteva mettere a rischio il risultato, lasciando la squadra in inferiorità numerica nel finale.
Tirando le somme
Dalla famosa stagione 1997 – 98, anche se io direi da quando Massimo Moratti è presidente dell’Inter, il derby d’Italia è stato sempre un incontro più giocato sulla forza dei nervi, sulla tensione costante, e sulla predisposizione alla provocazione e alla polemica pre, durante e dopo la gara. Ancor di più dopo i fatti dell’estate 2006, e paradossalmente, anche se adesso è l’Inter la squadra guida, con la Juventus a fare da inseguitrice, l’impatto psicologico dei nerazzurri non è cambiato, a conferma di una sorta di “sudditanza psicologica” nerazzurra, dato che in casa Inter sanno bene che solo battendoci e chiaramente sul campo, potrebbero legittimare quella leadership del calcio nazionale che invero hanno acquisito soprattutto fuori dal campo, grazie appunto a quelle vicende dell’estate 2006 che misero fuori causa la Juventus ma anche ridimensionarono le concorrenti dei nerazzurri. Per cui mentre per la Juventus questa è la gara del riscatto e della rivincita su quei fatti e sui puntuali veleni che vengono sparsi dagli ambienti nerazzurri per questo confronto, per l’Inter è la gara nella quale debbono dimostrare di essere davvero i più forti, e loro malgrado, questo intento non sta riuscendo proprio. Al rientro in A, un pareggio con recriminazioni (netto rigore negato a Del Piero), ed una vittoria a Milano per i bianconeri; lo scorso anno una vittoria casuale dei nerazzurri al Meazza, ed un pareggio a Torino, nel momento di calo dei bianconeri; adesso ancora una volta una sconfitta della squadra di Mourinho. Come dire, quella netta e chiara affermazione nerazzurra contro di noi, come non era mai arrivata nel periodo precedente calciopoli, così non arriva neppure adesso. E la cosa evidentemente dà molto alla testa dei giocatori dell’Inter, che come avrete visto tutti e bene, scaricano il loro livore verso la maglia bianconera, con comportamenti non proprio sportivissimi. Alla fine, come è loro costume, si sono lamentati dell’arbitraggio, ma francamente, con un arbitro di polso ed imparziale, avrebbero dovuto finire la gara in 9 o addirittura in 8, visto come ricorrono al fallo sistematico con i vari Muntari, Samuel, Thiago Motta, o come sono sempre pronti alla simulazione o ai gesti antisportivi. Anche stasera si sono viste le sceneggiate di Balotelli, che poi lo rendono odioso a tutte le tifoserie, e non certo per il colore della pelle, si sono visti i calcioni di Muntari, di Samuel, sui quali Saccani spesso ha sorvolato. Sono queste le cose che rendono ancor più importante e saporita questa vittoria, al termine di una gara a ben vedere non eccelsa tecnicamente, anzi molto mediocre, basti pensarsi che in 90’ le azioni da rete vere saranno state, gol a parte, solo un paio per parte e neppure tanto insidiose. Ma la Juventus ha battuto non solo l’Inter, squadra leader, più o meno meritatamente del campionato, ha soprattutto battuto questo contesto ai limiti dell’antisportivo che i nerazzurri ci mettono sul campo in occasione di questi confronti. Mourinho che sprezzantemente applaude Saccani, in occasione del primo vantaggio bianconero, arrivato su autorete, azione regolare, e punizione sacrosanta: è un po’ questo l’emblema del loro atteggiamento, polemico e piangina a prescindere. Per quanto riguarda la Juventus, è certamente una vittoria che fa morale, la squadra ha reagito bene alla brutta prova di Cagliari, ha vinto soprattutto sul piano mentale, cercando sempre di imporre la propria forza tecnica e atletica contro una squadra che fa proprio della potenza fisica il suo elemento migliore. Certo, non è stata una prestazione da cineteca, ma per una sera sono spariti i timori, i blocchi psicologici di un gruppo che vuole essere vincente ma non lo è ancora come convinzione. Per quanto riguarda il gioco, si vedrà più avanti, è confortante comunque che il gruppo stia recuperando condizione atletica, gli infortunati guariti si stiano reinserendo a poco a poco, e Ferrara possa lavorare avendo a sua disposizione soluzioni diverse tecnicamente. Il modulo a rombo è probabilmente quello più congeniale alle idee del nostro tecnico, magari c’è meno fantasia, ma la squadra appare più solida e meglio disposta in campo. Manca solo la piena condizione di Del Piero per adesso, il nostro capitano è certamente utile in campo, ma non incide ancora come dovrebbe e come tutti auspichiamo. E comunque le soluzioni alternative ci sono, come si è visto in precedenza, basta solo che Ferrara le applichi quando occorre.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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