Continua il rendimento altalenante dei bianconeri, vittoriosi sì contro la rimaneggiata Udinese, ma al termine di una partita noiosa, con pochissimi spunti di rilievo. Probabilmente la pausa per le Nazionali ha condizionato il gruppo, che non si è potuto ben allenare in questo periodo, per cui il recupero di alcuni infortunati (purtroppo vanificato dal nuovo infortunio a Trezeguet), non è stato poi di grande beneficio, anzi si è notata una certa involuzione di gioco. Diciamo quindi che era importante non perdere ulteriormente terreno dalla capolista, e mantenere il secondo posto solitario, e l’obiettivo è stato raggiunto, poi per il gioco si vedrà più avanti. Soprattutto adesso sarò fondamentale non sbagliare partita mercoledì sera a Bordeaux, gara che potrebbe essere decisiva per la qualificazione agli ottavi di CL
Aspetti positivi
Potrebbero limitarsi a due soli, ossia il risultato e il recupero di alcuni pilastri fondamentali della squadra, ossia Sissoko e Del Piero, poi non è che si sia visto granchè.
Aspetti negativi
La squadra si è fatta tatticamente imbrigliare dagli avversari, e Marino ancora una volta si dimostra tecnico capace di mettere i suoi in modo adatto agli avversari, non a caso in questi tre anni ci ha sempre creato grattacapi. Fasce praticamente chiuse da due o tre avversari, Diego in buona parte ingabbiato, il gioco della Juve è andato avanti a fiammate, e solo quando sugli esterni si riusciva a saltare l’avversario, cosa che ha prodotto un paio di conclusioni insidiose nel primo tempo. Come dire, la squadra non sembra in grado di cambiare pelle in corsa, e se nel modulo qualcuno è assente o non in gran serata (leggi, Camoranesi), rischia di avvitarsi su sé stessa.
Sul podio
Grosso Ad onor del vero in campo giocatori che siano nettamente svettati non è che se ne siano visti, per cui ritengo doveroso assegnare al nostro esterno sinistro la palma del migliore tra i bianconeri, intanto per il gol decisivo, ma anche perché finalmente qualche sua valida incursione sulla fascia sinistra si è vista, e non si sono palesate le sbavature che ne hanno contraddistinto le prestazioni passate in chiave difensiva. Speriamo che sia la conferma che ormai sta entrando negli schemi della squadra.
Sissoko Ben altro impatto quello suo nella gara, finalmente si è vista interdizione e immediato rovesciamento del fronte del gioco. Adesso speriamo che non sia più bersagliato da problemi fisici.
Poulsen Non brilla, ma sicuramente si sta dimostrando molto utile, direi anche molto diverso dal giocatore incolore della scorsa stagione. Fa bene il suo lavoro di copertura, ed ha anche provato a verticalizzare quando possibile, in una occasione è nato il gol, in un’altra, aveva ben liberato Amauri, che però si è fatto chiudere da Zapata.
Per il resto, nella sufficienza stiracchiata e generalizzata, citerei la prova di Caceres e Chiellini.
Dietro la lavagna
Felipe Melo Il peggiore dei nostri, troppo molle ed impreciso, evidentemente non ha recuperato della botta alla caviglia rimediata nelle amichevoli con la sua Nazionale.
Amauri Un netto passo indietro rispetto alle gare precedenti, di fatto non è mai arrivato al tiro, ma, cosa peggiore, si è visto davvero poco in appoggio ai compagni, non ha mai provato a tenere palla, far salire la squadra e aprire spazi.
Tirando le somme
La Juventus di Ferrara a quanto pare si diverte ad alternare cose buone ad altre che lasciano perplessi, a passare da prestazioni superlative e vittorie fragorose, a prestazioni sofferte, incolore. Si è vinto, ed è quello che contava, ma si sono fatti passi indietro sul piano del rendimento e del gioco. Vero, come tutte le squadre “nuove”, gli alti e bassi sono frequenti fino a quando non si trova il giusto equilibrio, di gioco e di giocatori tra di essi: il 4 – 2 – 3 – 1, come modulo, è sembrato dare risultati migliori, ma come ho avuto modo di dire in passato, è un modulo che impone la presenza obbligata di certi giocatori. Ad esempio, Felipe Melo e Poulsen assieme possono anche assicurare buona copertura ed interdizione, ma in tal modo la squadra perde nella fase di ripartenze, come dire, è un modulo che non può prescindere da chi sappia far ripartire con rapidità la manovra, ossia Sissoko, o in alternativa Marchisio. Il recupero di questi due, probabilmente imporrà una revisione del modulo, dato che, altra nota stonata della serata, non sembra che Diego e Del Piero possano ritrovarsi in detto modulo, se il primo deve defilarsi sulla sinistra. Però ci sono state anche le note positive, che, oltre al risultato conseguito in una serata poco brillante, possono ritrovarsi nel rendimento dei singoli, specie alcuni di essi molto discussi. Se pensiamo che l’azione decisiva è stata contrita da Poulsen, perfezionata da Caceres e finalizzata da Grosso, ossia tre giocatori non ritenuti fuoriclasse, ma qualcuno di essi, anche troppo bersagliato dalle critiche, si può comprendere che forse il gruppo sta maturando e prendendo coscienza, per cui se non girano i campioni, sono i gregari a caricarsi la squadra sulle spalle e portarla al risultato pieno. C’è poi l’altra nota lieta, il rientro degli infortunati Sissoko e Del Piero, eccellente il primo, ancora in fase di convalescenza il secondo. Era importante però rivederli in campo, e sapere che su di loro si potrà contare, proprio adesso che si apre la fase cruciale di questo scorcio di stagione, la qualificazione agli ottavi di CL, e lo scontro diretto con l’Inter, in una fase nella quale sarà fondamentale non perdere troppo il contatto con il vertice della classifica. Il Capitano è ancora lontano dalla forma migliore, ma qualche iniziativa interessante l’ha mostrata, ed ha mostrato soprattutto grande agonismo e voglia di fare, al punto da beccarsi una ammonizione per eccesso di impeto nel tentativo di recuperare un pallone perduto. Insomma, possiamo guardare con fiducia alla trasferta di mercoledì in Francia, nella quale non perdendosi si è quasi certi del passaggio del turno, tanto meglio se dovesse arrivare la vittoria, che eviterebbe di trasformare l’ultima contro il Bayern, sia pure in casa, come spareggio per entrambe le squadra, anche se ai bianconeri potrebbe bastare il pareggio: non dimentichiamo che i tedeschi, nel loro passato, si sono trovati a loro agio in gare del genere, nelle quali non hanno nulla da perdere.
Le mie postille:
1 – La coscienza di … Zeman! Il grande accusatore e grande moralizzatore, nonché grande allenatore (a suo dire il migliore al mondo …, non ci crederete ma l’ha detto veramente!), è stato sentito al Processo di Napoli, e, come al solito, i media a libro paga antijuventino, ne hanno risaltato parole e accuse verso Moggi e la Juventus. Mi verrebbe facile confutare quanto dicono gli scribacchini di fogliacci rosa, corrieri serali e repubbliche di banane, ma credo di fare opera meritoria se invece consento a tutti i lettori di verificare personalmente le dichiarazioni di questo “vate” del calcio, basta aprire questa pagina:
http://www.radioradicale.it/scheda/291491/processo-a-luciano-moggi-per-l-inchiesta-di-calciopoli-esame-del-testimone-zdenek-zeman
La deposizione dura ore, per chi ha pazienza, può solo sentire le singole parti, e vi suggerisco quelle nelle quali viene esaminato dagli avvocati Catalanotti, Prioreschi, Morescanti e Trofino. Qualcosa però debbo evidenziarla, tra le tante verità dette da questo signore. Oltre a evidenti inesattezze, ad esempio sul numero degli esoneri ricevuti, e su come venne esonerato a Napoli (il presidente era Corbelli, non Ferlaino, e venne esonerato alla sesta di campionato, non alla quinta, con due soli punti all’attivo e la seguente striscia: Napoli – Juventus 1 – 2; Inter – Napoli 3 – 1; Napoli – Bologna 1 – 5; Lecce – Napoli 1 – 1; Napoli – Vicenza 1 – 2; Perugia – Napoli 1 – 1; e naturalmente contratto di due miliardi e mezzo di lire integralmente corrispostogli), una domanda a cui non ha saputo rispondere, è come mai, finita la cosiddetta Cupola, lui non ha più allenato, visto che la sua emarginazione è stata colpa di detta Cupola. Dalle sue parole si evincerebbe che tale Cupola esiste tutt’ora, e forse non ha tutti i torti, dato che da tre anni lo scudetto va all’Inter, nei modi che vediamo tutti, tranne i giornalisti a libro paga di Moratti.
2 – Se saltelli … piagnucolano i servitorelli! Il 5 dicembre si giocherà Juventus – Inter, e la campagna preventiva di intorbidamento del clima è iniziata in modo potente, oltre che prepotente. Intanto è già iniziata la campagna di protezione di Maicon, autore del plateale gesto a Bologna, con il quale ha mandato a quel paese l’assistente di linea, cosa ormai abituale per lui, non è la prima volta, in passato hanno chiuso occhi e orecchi. Come al solito Moratti ha ordinato ai suoi giornalisti fedeli, di iniziare il fuoco di sbarramento per evitare la squalifica di due giornate al suo educato pupillo, e così adesso si può assistere a dibattiti televisivi, o su forum dei soliti quotidiani graditi, non sul tema della buona educazione dei calciatori verso gli arbitri, bensì sul fatto che Maicon va graziato per consentirgli di giocare contro la Juventus. Ma non è tutto. Da ieri sera è iniziata l’altra controffensiva del gruppo Mediaset, tema i cori della curva Scirea verso Balotelli. Così (mi riferiscono molti amici, dato che io per principio non seguo nessun canale Mediaset, dall’estate 2006) hanno iniziato i soliti discorsi sul razzismo, si chiedono provvedimenti punitivi e giocarsi a porte chiuse Juventus – Inter e le solite sciagurate fregnacce che la banda mediasettara è abituata a scaricarci addosso. Inutile replicare che poco tempo addietro, a Cagliari, si è sentito di peggio; inutile ricordare che anche sabato pomeriggio a Bologna, il solito Balotelli si è sentito “complimentato” dalla tifoseria bolognese, alla quale ha replicato con la sua solita buona creanza, ormai nota in tutti gli stadi d’Italia. Ma due cose voglio evidenziare. La prima, vi invito a guardare questo filmato:
http://www.youtube.com/watch?v=jx7Iu-r6xgw
Il coro è identico, il bersaglio è Cristiano Lucarelli, mi pare che nessuna indignazione si sia levata, perché sarà un coro inopportuno, sgradevole, ma non certamente razzistico o offensivo. Insomma fa parte di quei cori che ogni domenica si sentono negli stadi, che sarebbe meglio non sentire, ma per i quali non ci si indigna, o ci si indigna solo a seconda di chi sia il bersaglio, e se c’è di mezzo la Juventus l’occasione è sempre buona per lanciare campagne mediatiche di odio verso i bianconeri. La seconda, questo comunicato che ho ricevuto proprio dai capi del gruppo “Bravi Ragazzi”, della curva sud Scirea:
http://www.braviragazzijuve.com/index.html
I toni che usano sono forti, come leggerete, forse sarebbe stato meglio usare toni più diplomatici, da “politically correct”, ma ci sono molte verità. Hanno offeso Del Piero, sul figlio, sul doping e quant’altro (anche tifoserie di squadre che invece i morti per doping li hanno avuti sul serio), hanno inneggiato alla morte degli Agnelli, hanno scandito cori vergognosi su Pessotto, l’Heysel ce lo ricordano praticamente ogni domenica da venticinque anni a questa parte, e NON C’E’ MAI STATO UN CORO DI INDIGNAZIONE VERSO QUESTE MANIFESTAZIONI SICURAMENTE ANCOR PIU’ BECERE. Quindi, cari Soloni del giornalismo sportivo italico, non avete nessuna legittimazione e dignità per venirci a dare lezioni morali di comportamento.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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