Sconcertante. Non riesco a trovare altra parola per definire la Juventus che nel giro di un mese incassa la seconda sconfitta di campionato, stavolta in casa, contro il Napoli, che non vinceva a Torino dal 1988, quando si fronteggiavano ben altro Napoli e ben altra Juve. Che almeno quella volta perse con grande dignità quasi riprendendo una gara che vedeva gli ospiti in netto vantaggio a fine primo tempo (0 – 3, poi 3 – 5 finale, con il quinto, decisivo, gol napoletano su discusso rigore); mente in questo caso un doppio vantaggio è stato sciupato in appena 10 minuti, e il gol vittoria letteralmente regalato non dal solo Tiago, responsabile del rinvio maldestro, ma da tutta la squadra, praticamente ferma a subire il contropiede avversario. E così gli entusiasmi rinati a seguito del turno infrasettimanale, sono nuovamente scemati e ritornati in amarezza e perplessità della tifoseria intera sul reale valore di questa squadra e dell’allenatore, che proprio in questi momenti si dimostra piuttosto acerbo, e forse non ancora pronto per guidare una squadra in ottica scudetto.
Aspetti positivi
Lasciamo perdere …
Aspetti negativi.
Tutto, in particolare l’impatto psicologico alla gara, e non a caso nel primo tempo gli ospiti erano stati troppe volte pericolosi nella nostra area di rigore. Difesa molliccia e poco reattiva, centrocampo che non era dispiaciuto fino alla uscita di Camoranesi, e anche nel finale di tempo ed inizi della ripresa, ma letteralmente andato in barca quando il Napoli ha cominciato a pressare con decisione, squadra quasi sempre allungata e spezzata, gol subiti, in casa, sempre in contropiede e sempre su palloni perduti banalmente, dopo azioni di angolo a nostro favore.
Sul podio
Camoranesi La prova che lui sia stato il migliore in campo l’abbiamo avuta proprio nella fase successiva al suo infortunio: vero che c’eravamo trovati in doppio vantaggio, ma è anche vero che uscito lui nessuno più ha provato a saltare l’uomo, ad inventare qualcosa e velocizzare la manovra. E a dare manforte quando occorreva coprire, tanto vero che ben due dei tre gol napoletani sono nati dal nostro lato destro, con Grygera praticamente senza alcuna copertura. Come dire, per adesso anche lui è insostituibile.
Buffon Tre reti subite, direi tutte inevitabili, ma anche un paio di interventi decisivi. Non si può pretendere che faccia sempre miracoli.
Diciamo pure che, nel naufragio generale, si salvano solo Grygera (ma solo per il primo tempo), Trezeguet e Giovinco, quantomeno hanno segnato.
Dietro la lavagna
Ferrara Dopo le delizie infrasettimanali, rieccoci alla croce abituale. Che la squadra non avesse la stessa intensità e la stessa tenuta di mercoledì, era facile capirlo, per il fatto che nonostante il vantaggio e il maggior possesso palla, nel primo tempo il Napoli aveva sfiorato il vantaggio almeno in tre circostanze, e sempre su azioni manovrate, in velocità, e con grande facilità di entrare in area di rigore palla al piede. Quindi, non dico ad inizio ripresa, e non dico neppure subito dopo il raddoppio, ma al gol di Hamsik, doveva intervenire immediatamente per coprire la squadra, e la mossa non poteva che essere, vista la panchina, quella dell’uscita di uno dei centrocampisti avanzati, diciamo Diego non proprio in serata felice, anche inserire per De Ceglie, correggere la squadra in 4 – 4 – 2, non lasciando Grygera e Grosso isolati, e serrando meglio le fila del centrocampo. Dopo il pareggio napoletano ha letteralmente perso la testa, sbagliando sia i tempi sia i sostituti: Amauri per Poulsen, come dire, togliere l’ulteriore minima copertura di centrocampo, per avere ben cinque giocatori offensivi, e squadra spezzata definitivamente, come ha poi mostrato l’azione del gol decisivo. Quindi anche l’uscita di Giovinco, forse l’unico che nel finale poteva trovare lo spunto utile.
Cannavaro Naufragato lui è naufragata la difesa. A parte alcuni errori nel primo tempo, e i recuperi affannosi, in occasione dei gol è stato sempre fuori posizione. Ritengo che non possa più tenere i ritmi di una partita ogni tre giorni.
Grosso Se questo è un esterno difensivo campione del mondo, debbo davvero supporre che Germania 2006 fu un momento isolato della sua carriera, visto che stasera ha fatto rimpiangere anche il peggior Molinaro.
Tiago Si è notato solo in due occasioni, la prima quando ha sciupato una occasione gol d’oro, la seconda quando ha dato l’assist ad Hamsik per il gol decisivo. A sua attenuante: cosa ci faceva lui in quella che doveva essere la posizione di Grosso?
Tirando le somme
Dal Paradiso all’Inferno, nel giro di tre giorni, dato che se per la gara di mercoledì avevo ripreso la celebre frase di Fulvio Bernardini, stavolta non posso non dire che giocandosì così si può finire solo all’Inferno. E’ ormai evidente che a questa squadra difetta la personalità, la mentalità della grande squadra che non si siede mai sugli allori e mantiene sempre alta la tensione, e che purtroppo ha quasi una formazione “obbligata”, in gran parte, per cui mancando qualche elemento, la squadra si sfilaccia, non tiene più l’equilibrio fra i reparti, diventa vulnerabilissima. Il mese di ottobre ancora una volta è stato fatale ai bianconeri, come la scorsa stagione abbiamo perso contro Napoli e Palermo, quest’anno a campi invertiti, e come la scorsa stagione abbiamo sprecato punti facili contro avversarie non eccelse. Un modo amaro per evidenziare che tutto sommato non è cambiato granchè, sul piano dei risultati, la squadra non ha fatto in alcun modo il salto di qualità, e a questo punto la fragorosa vittoria di mercoledì ne esce un po’ ridimensionata, nel senso che forse era la Samp ad essere troppo brutta e irriconoscibile, più che la Juventus ad essere stata perfetta o quasi. C’è come al solito un problema di modulo. Il 4 – 2 – 3 – 1 è un modulo per il quale io non sono mai stato tanto entusiasta, per la semplice ragione che, se gli equilibri non vengono tenuti correttamente, il risultato è squadra puntualmente spezzata in due e facile preda delle ripartenze veloci avversarie; per ricordare un esempio, giocava così il Real Madrid dei “galacticos” Zidane, Ronaldo, Raul, Figo etc., che venne letteralmente schiantato dalla Juventus di Birindelli, Tacchinardi e C., guidata da Lippi. Perché è un modulo che ha il suo punto forte e di debolezza intanto nella coppia mediana, che deve sapere mantenere le distanze fra i reparti, coprire in maniera impeccabile ma anche far ripartire con rapidità ed intelligenza l’azione, e dunque se non copre al meglio, la difesa è sempre scoperta, se non fa ripartire l’azione al meglio, la squadra non trova sbocchi immediati di gioco. Inoltre, la punta adatta a questo tipo di gioco, è una punta che deve partecipare alla manovra, sapere fare da sponda ai compagni, saper tenere palla e fare salire i compagni, creare spazi agli inserimenti al tiro dei centrocampisti: come dire, tutto ciò che non è e non sarà mai Trezeguet. Orbene, mancando Sissoko e Marchisio, manca chi sa cucire gli spazi tra i reparti, chi sa accorciare questi spazi, alzandosi o abbassandosi a seconda dell’evolversi dell’azione, Poulsen, che tutto sommato non aveva demeritato almeno per un tempo, è abile solo se deve fare il lavoro “sporco” del mediano di rottura, e dunque Felipe Melo si trova per certi aspetti isolato e costretto a giocare o troppo basso, quasi da difensore, o troppo alto, lasciando spazi enormi alle ripartenze avversarie. Sta qui a mio giudizio la lettura della gara contro i partenopei, e in questi limiti Mazzarri ha saputo trovare le contromisure, inserendo un altro esterno offensivo, al posto di un difensore, e arretrando un centrocampista, Aronica, che in effetti centrocampista non è. C’è poi un problema di mentalità, sia dei giocatori, sia del tecnico. Una grande squadra, in doppio vantaggio, nel corso di una gara difficile e con avversari che danno l’impressione di non volersi arrendere, prova ad addormentare la gara, magari arriva la sostituzione utile per dare maggiore copertura e provare semmai a colpire di rimessa. Bene: come è spiegabile che si subiscano in queste condizioni di vantaggio, tre reti di cui due in contropiede, e la terza, scaturita da un angolo a sua volta prodotto dalla ennesima ripartenza sulla fascia sinistra? Squadra che da un lato non sa essere adeguatamente “cinica”, ma anche allenatore che non sa leggere l’andamento della gara e prevedere come si possa evolvere. Chi vi scrive non è un tecnico di calcio, ma al primo gol di Hamsik ha avuto la percezione che la gara ci stesse sfuggendo di mano, e penso che questa percezione sia stata comune a moltissimi tifosi. Possibile che nessuno se ne sia accorto in panchina? Possibile che i segnali di scricchiolio manifestatisi già nel primo tempo, non siano stati notati? Con questa mentalità e con questi errori di gestione della gara, in campo e dalla panchina, non si va affatto lontano, e le assenze diventano davvero incolmabili. E questo è l’altro aspetto allarmante, dato che, cambiata la guida tecnica e i preparatori, la costante degli infortuni è rimasta invariata: Del Piero praticamente deve esordire; Sissoko rientrato e subito ri-uscito, Marchisio out, Iaquinta idem, Salihamidzic sparito, Tiago appena rientrato e forse era meglio che stesse ancora a riposo, Cannavaro anche lui con infortunio, recuperato da poco, Diego non ancora al meglio, anche a causa di infortunio dal quale si è ripreso da poco tempo. Possibile che siano tutti casuali, visto che sono la prosecuzione della serie nera a cui avevamo assistito già nelle stagioni precedenti? Chiudo infine con una notazione che è un vero e proprio appello al nostro nuovo presidente, Blanc, che assomma su di sé ben tre incarichi, Presidente, Amministratore Delegato e Direttore Generale. Stasera si è assistiti all’ennesima dimostrazione che la classe arbitrale, totalmente pavida e remissiva contro qualche altra società (di cui non faccio nome né indico i colori sociali azzurri e neri), i cui giocatori possono permettersi di tutto, quando vede invece i colori bianconeri, diventa sempre fin troppo attenta a notare anche quello che non c’è, ed infierire, consapevole che tanto nessuno si turberà o alzerà la voce. Mi riferisco alla scandalosa espulsione di Amauri, conseguenza non di qualcosa avvenuto davvero (le immagini dimostrano solo un fortuito contrasto di gioco, ed anzi il nostro a cercare di ritirare il piede ed evitare il contatto con De Sanctis), ma della reazione isterica dei giocatori napoletani avventatisi verso il nostro attaccante. Un rosso diretto immotivato, e nessun provvedimento verso i rissosi napoletani, già graziati in alcune sue unità (leggasi Contini e Paolo Cannavaro) durante la gara. Un rosso dato in una gara nella quale una gomitata non del tutto involontaria, ha costretto Camoranesi a quattro punti di sutura. Presidente, quando avremo il piacere, noi tifosi, di sentire finalmente qualche dirigente bianconero che torna ad alzare la voce e battere nuovamente i pugni sul tavolino?
Le mie postille.
1 – lettera al nuovo presidente Jean Claude Blanc. Caro neo presidente della Juventus F.C. di Torino, Le scrivo proprio nel giorno in cui la nostra squadra del cuore compie 112 anni, e Le scrivo intanto per formularLe i migliori auguri di buon lavoro, ma soprattutto per farLe un breve promemoria per quelli che dovranno essere gli obiettivi della sua guida societaria. Come avrà notato, i malumori nell’ambiente della tifoseria bianconera, sono in lenta, costante e irreversibile crescita, quanto accaduto nella assemblea dei soci di martedi scorso ne sono un evidente segnale, al quale non si può più rispondere con frasi fatte e di circostanza. Ella, per la prima volta nella storia bianconera, sarà dotata di un potere quasi assoluto, rivestendo contemporaneamente le cariche di presidente, amministratore delegato e direttore generale, tanto che la battuta che circola è “un tempo c’era la triade, oggi c’è l’uno e trino”. Potere che spero Ella sia degno di meritare, ma che dovrà necessariamente portare a risultati immediati e tangibili, e quando si parla di Juventus, i risultati immediati e tangibili non possono che essere uno e uno solo: VINCERE. E’ la Storia della Juventus, è il DNA di questa squadra, non esiste altro obiettivo che primeggiare e vincere le competizioni a cui si partecipa, il secondo posto è un fiasco, ancor peggio piazze ancora più basse, o eliminazioni dalle competizioni europee che contano. La tifoseria bianconera aspetta ormai da quattro anni, ed aspetta con impazienza, dato che nessuno ha cancellato la maledetta estate del 2006, e i tanti punti interrogativi che sono rimasti privi di risposta. E più si ritarda l’appuntamento con la vittoria, più quei punti interrogativi diventeranno assillanti e assordanti, e più i silenzi e le non risposte diventeranno intollerabili. Si è sopportata l’onta della B, si è atteso il ritorno nel calcio che conta, si è tollerato anche il non vincere immediatamente al ritorno in A, ma già lo scorso anno il secondo posto finale non venne molto ben digerito, e non a caso nel finale avete esonerato Ranieri. Ma non si sopporterà ancora una annata da comprimarie, a grande distanza dalla squadra diventata padrona assoluta del calcio italiano, in tutti i sensi, e soprattutto fuori dal campo, e soprattutto non si sopporterà ancora quell’atteggiamento remissivo che voi dirigenti definite “Stile Juve”, ma che Stile Juve non è e non appare, dato che quello “Stile”, non significa affatto essere quasi pavidi e tolleranti quando c’è da tutelare la società e la sua immagine all’esterno. Ella ha iniziato con una frase molto impegnativa, che lascerebbe ben sperare la tifoseria, ossia che il prossimo scudetto sarà quello della terza stella, dato che “gli scudetti della Juventus sono 29”, di fatto smentendo gli effetti di “farsopoli”, e così rivendicando la legittimità dei risultati sul campo. Bene, speriamo sia l’inizio di una profonda correzione di rotta, nei rapporti contro imposture mediatiche, contro giornalisti servi del sistema, contro dirigenti di palazzo pusillanimi e asserviti alla neo cupola avente sede in Via Durini a Milano; altrimenti quella frase da Ella pronunciata sarà davvero priva di significato. Quindi si ricordi che vogliamo quel trentesimo scudetto, e che per noi gli scudetti sono ventinove: più tardi arriverà quel trentesimo scudetto, e peggio sarà per voi dirigenti, e per Ella, quale presidente, potreste non ritrovare più una tifoseria al vostro seguito. Non perché smetterà di tifare Juventus, al contrario, ma smetterà definitivamente di credere a voi, anche per quel poco di credito che continua a darvi nonostante tutto.
2 – E’ tornato Bava Beccaris? Non so perché, ma le mie reminiscenze storico - scolastiche sui moti di fine ottocento in Italia e sul protagonista della repressione più feroce che si ricordi, mi sono tornate in mente alla lettura di una notizia, secondo la quale un avvocato di Torino, tifoso dell’Inter, ha presentato un esposto alla Procura Federale del CONI, chiedendo si procedesse nei confronti del neo presidente juventino, Blanc, per la frase detta “gli scudetti della Juve sono 29. Da quanto si apprende, a dire di questo avvocato interista, dal nome Andrea Ricca Barberis, “si tratta di considerazioni prive di fondamento e tese a screditare il prestigio, la reputazione e la credibilità della Corte d'Appello federale, che aveva revocato lo scudetto 2005 e non assegnato quello 2006 per illecito sportivo" (sic!). Vedete, quando c’è di mezzo l’Inter o gli interisti, il senso del ridicolo sembra non avere mai un limite, dato che anche la cosa più grottescamente ridicola possa essere concepita da mente umana, trova sempre il superamento nella realtà da parte dei comportamenti di qualche interista, e non a caso i migliori cabarettisti sono di fede interista, abituati come sono a far ridere sempre, anche quando il destino (leggasi l’operazione criminale che ha portato Giuda Rossi a Commissario Federcalcio) ha fatto dei nerazzurri una squadra vincente, avendo tutti, ma proprio tutti, dal sul lato, siano essi dirigenti federali, designatori arbitrali, stampa e quant’altro. Cosa infatti ci può essere di più ridicolo di un esposto fatto da un tifoso verso il presidente di una società di calcio, per una frase che da tre anni ripetono, indistintamente tutti, ma proprio TUTTI, i tifosi juventini d’Italia? E, a maggior ragione, cosa ci può essere di più ridicolo di un esposto di tal genere, presentato dal tifoso di una squadra che mantiene tra i suoi dirigenti un pregiudicato (così va definito Oriali Gabriele, mesi sei di reclusione, pena patteggiata e sospesa in via condizionale, per ricettazione di passaporto rubato alla prefettura di Latina), che è stata protagonista di operazioni quali bilanci falsi, falsi trasferimenti di giocatori primavera per creare false plusvalenze, fittizia vendita di marchio societario per precostituire un fittizio pareggio di bilancio e potersi iscrivere al campionato stagione 2005 – 06? Come vedete, gli interisti, a cominciare dal loro capriccioso presidente, a finire nei tifosi, ormai hanno davvero perso il senso della misura e del limite al ridicolo: non sono contenti di controllare tutto il calcio italiano, grazie alle operazioni di Rossi Guido, con il beneplacito di potere politico e importanti settori del potere economico nazionale; non si accontentano neppure di avere i media ai loro piedi, basti pensare che da qualche giorno tutti danno la notizia del passivo nerazzurro ammontante a oltre 150 milioni di euro, e che dovrà essere ripianato da Moratti, e NESSUNO NOTA CHE CON UN PASSIVO DEL GENERE UNA SOCIETA’ QUALSIASI DEVE RITENERSI TECNICAMENTE FALLITA E COMUNQUE NON AVERE QUEI REQUISITI DI PAREGGIO DI BILANCIO, NECESSARI PER L’ISCRIZIONE AL CAMPIONATO DI SERIE A! Hanno bisogno invero di imbavagliare qualsiasi forma di diversità e di dissenso anche potenziale, ivi compresa una frase in fondo banale e che un presidente di società di calcio che si rispetti, non poteva non pronunciare alla sua elezione; hanno bisogno proprio di intimidire chiunque, usando il braccio violento del loro potere nel mondo dello sport. E’ la loro cattiva coscienza, che si scontra quotidianamente con il loro incubo, che ha un nome ben preciso, Juventus: cattiva coscienza di chi sa bene come adesso si trova ai vertici del calcio, e di chi teme il ritorno del loro incubo, rivedere nuovamente i bianconeri squadra protagonista del calcio italiano, e soprattutto essere terrorizzati dal rischio che si scopra COME sia nato questo predominio nerazzurro di questi anni. Insomma, dipendesse da loro, radunerebbero nelle piazze principali delle città italiane tutti gli juventini, siano dirigenti, giocatori, tifosi, per fare come fece appunto il generale Bava Beccaris, che fece prendere a cannonate gli operai in sciopero. Insomma distruggere tutto ciò che è Juventus e juventino, in fondo è questo il sogno recondito di Moratti Massimo e dell’avvocato Andrea Bava Beccaris, pardon Ricca Barberis!
P.S. per l’avvocato Ricca Barberis: se vuole glielo spiego io perché non è affatto mancanza di riguardo il poter definire corte fantoccio e priva di dignità, una corte che dà solo tre giorni di tempo alle difese per leggere settemila pagine di elementi di accusa, che impedisce alle difese di portare prove contrarie alle accuse, che concede solo quindici minuti di tempo per le arringhe difensive, su precisa istruzione del commissario FIGC. E se vuole, Le spiego pure l’illegalità di una modifica di competenze giudiziarie sportive operate da un commissario che, per normativa, poteva solo compiere gli atti ordinari, e non certo di abrogare la competenza della Commissione Disciplinare quale giudice di primo grado, nominare ex novo i componenti della CAF e designarli quali giudici di primo grado, e attribuire alla Corte Federale, un potere di giudicare in secondo grado, che mai aveva ed ha avuto. Se in queste affermazioni, poi, dovesse ritenere che anche io sia passibile di esposti in sedi giudiziali, può anche scrivermi in privato, Le fornirò tutti gli estremi per la mia identificazione, sfidandola fin da ora a deferire, ai sensi dell’art. 596 codice penale, ad un giurì d’onore l’accertamento sulla veridicità di quanto da me scritto.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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