La più brutta Juventus di inizio stagione si fa raggiungere a tempo scaduto dal Bologna e fallisce l’occasione per rimanere al vertice da sola e cominciare a distaccare le rivali per il titolo. Per come è maturato il pareggio, potrebbe anche dirsi che c’è stata parecchia componente fortunosa a favore degli ospiti, ma per come è stato l’andamento della gara, mi pare che nulla si possa dire, o meglio, che forse c’è andata bene, viste le occasioni create dai rossoblu, specie nella ripresa. E ritorna lo stesso tema della gara contro il Livorno, stavolta più accentuato, dato che sabato scorso la squadra bene o male riuscì a chiudere la gara in un tempo, soffrendo ed aggrappandosi alle grandi parate di Buffon, mentre questa volta il secondo gol non è arrivato, e l’affanno è stato ancora più evidente. Molto avrà pesato la stanchezza accumulata giovedì sera, o il pensiero a mercoledì prossimo, per la gara delicatissima a Monaco di Baviera; però contro una squadra come quella emiliana, che lotta solo per una salvezza tranquilla, non si può non vincere, i punti perduti potrebbero anche essere decisivi a fine stagione.
Aspetti positivi.
A volere essere un po’ “cattivi”, si potrebbe dire che la cosa migliore della partita è stata quella di non averla perduta, per come ha sbandato paurosamente la squadra, specie nella ripresa. Ma, a volere evidenziare qualcosa di positivo che comunque emerge dalla prestazione di squadra, c’è da dire che la prima mezzora di gara è stata giocata con molta intensità, quasi una prosecuzione della gara di Genova, e dunque manovre rapide ed avvolgenti, verticalizzazioni, e occasioni su occasioni create per gli attaccanti. E diciamo pure che la retroguardia è stata all’altezza della situazione in quasi tutti i suoi componenti.
Aspetto negativi.
Al contrario, la rimanente ora di gioco è stata decisamente preoccupante, squadra involuta, incapace di ripartire con ordine e con lucidità, centrocampo poco convincente in fase di interdizione, eccessiva leziosità nella metà campo avversaria, scarsa capacitù di gestire al meglio il possesso palla.
Sul podio
Legrottaglie Quando il migliore in campo, al termine di una gara pareggiata in casa, è un difensore, vuol dire che qualcosa non ha funzionato a dovere nel gioco della squadra, e soprattutto che quel passo falso non può essere addebitato alla retroguardia, come reparto. Il nostro centrale dal canto suo è stato impeccabile in tutto, negli anticipi e nelle chiusure (almeno un paio provvidenziali), anche negli inserimenti in avanti, e, cosa che non guarsa, ha sempre gestito con intelligenza disimpegni e ripartenze. Insomma è tornato in piena forma e ai livelli che ricordavamo.
Zebina Il gol del vantaggio è praticamente merito tutto suo, ma non è stata l’unica giocata degna di nota: valido in fase difensiva, ancor più efficace nelle discese d’attacco.
Trezeguet Un gol da opportunista, un paio sfiorati di poco, e tanto impegno per tutti i 90’.
Segnalerei pure le buone prestazioni di Chiellini, Camoranesi, e la sufficienza di rendimento di Caceres nel finale. Poi il buio.
Dietro la lavagna
Molti giocatori sono stati al di sotto delle aspettative, a cominciare da Molinaro (forse il peggiore dei nostri, sul gol è stato in grottesco ritardo, a rischio rigore in almeno due circostanze nel primo tempo, e forse sul mani ci poteva stare, mentre nel primo caso è una evidente simulazione di Di Vaio); a proseguire con la coppia centrale di centrocampo, Marchisio – Felipe Melo, partita bene ma progressivamente sgonfiandosi nella ripresa (come dire, le fatiche di Genova non ancora smaltite); a non sottacere il ritorno anonimo di Diego, e l’ennesima prova incolore di Giovinco, o quella ancora una volta all’asciutto di Amauri. Ma dal mio punto di vista, per la prima volta, non posso non mandare dietro la lavagna il nostro tecnico
Ferrara Per la prima volta debbo “bacchettarlo”, in quanto stavolta ci ha messo parecchio di suo nel passo falso. Indubbiamente la squadra aveva giocato alla grande e speso molto a Genova, per cui era prevedibile che parecchi fossero stanchi e, alla lunga, a corto di fiato. Comprensibile dunque un sostanzioso turn over, e comprensibile pure che la squadra provasse a partire forte per chiudere subito la gara e risparmiare energie per la gara di CL. I limiti invece sono emersi dopo, dato che dalla mezzora in avanti la squadra è stata decisamente messa sotto dai bolognesi, che ripetutamente hanno sfiorato il pareggio. Molinaro impresentabile in queste condizioni, andava sostituito ad inizio ripresa, come pure errato l’ingresso di Giovinco al posto di Diego, meglio Poulsen, dare maggiore nerbo a centrocampo, dove Melo e Marchisio non riuscivano più a garantire copertura, spostando Camoranesi trequartista, e sotto questo profilo, inutile l’inserimento finale di Del Piero in una squadra che faceva fatica a rientrare, al limite meglio inserirlo prima sempre in sostituzione di Diego, e Poulsen nel finale,. Come dire, ogni tanto chiudersi e tenere la vittoria striminzita non è che sia male.
Tirando le somme
Per la prima volta in questa stagione, la tifoseria bianconera ha cominciato ad avere qualche perplessità sulle reali potenzialità di questa squadra. Dopo il passo falso dell’Inter nell’anticipo a Marassi, era logico aspettarsi una prova di forza della squadra, che aveva la possibilità di conquistare la vetta solitaria della classifica, distaccare le principali concorrenti: come dire si è persa l’occasione per dare il primo scossone alla classifica. A fine gara Ferrara ha recitato il mea culpa per la formazione schierata e per qualche altro errore durante la gara, ma a mio giudizio il vero errore è stato nella mancata lettura dell’andamento della gara nella ripresa, e dunque nei cambi non proprio azzeccati. Il nostro centrocampo era in perenne affanno, spesso preso in velocità o scavalcato da lanci lunghi, proprio perché sia Marchisio, sia Felipe Melo, con il passare dei minuti, ripiegavano meno rapidamente e con minore intensità, per cui occorreva fare di necessità virtù, ed avere il coraggio di coprirsi maggiormente. Ma non è stata solo una questione di cambi, è che a tratti si sono rivissuti gli incubi di certe gare del finale di stagione scorsa, e, più in generale, sembrava rivedersi una delle tante prestazioni che hanno compromesso la corsa scudetto. Quindi un problema di personalità della squadra, che sembrava acquisita, viste le gare precedenti, o forse tatticamente un problema di rendimento casalingo. Tralasciando l’aspetto che questa è la quarta rimonta subita quest’anno (anche se contro la Roma poi si è ottenuto bottino pieno), cosa che farebbe supporre ad un limite di carattere psicologico dei giocatori, che qualche volta tendono ad accontentarsi o a ritenere acquisito definitivamente il vantaggio, non può non evidenziarsi che su sei gare, si è vista una Juventus molto diversa tra la versione casalinga, spesso impacciata e quasi involuta (non a caso due vittorie abbastanza sofferte, almeno come andamento della gara, ed il pari odierno), e quella di trasferta, più autorevole e sicura di sé, come anche a Genova, nonostante il risultato ci abbia in parte fatto torto. La costante è sempre la stessa, ossia una certa difficoltà ad affrontare le squadre chiuse che ripartono rapidamente, che poi, chi ricorda bene, è lo stesso limite della Juventus di Ranieri. Solo che nelle due gare precedenti la vittoria aveva sostanzialmente fatto passare in secondo piano qualche problema manifestatosi sul campo, il pareggio contro gli emiliani, al contrario, è sembrato ingigantire dei limiti che sembravano superati definitivamente. Io credo che questo pareggio sia “salutare”, per capirsi che forse gli elogi precedenti sono stati un po’ eccessivi, e soprattutto per capirsi che per vincere occorre mantenere sempre costante la concentrazione, la cattiveria e la fame di vittorie. Ecco, se si capirà immediatamente questo, il passo falso contro i rossoblu rimarrà piccolo incidente di percorso.
Le mie postille
1 – Moviolari a confronto.
Come sapete bene, quando c’è di mezzo la Juventus, i tiratori scelti, esperti in caccia antijuventina, sono sempre pronti ed appostati per iniziare il fuoco di fila in caso di episodi dubbi a favore dei bianconeri, ed effettivamente stavolta qualche premessa c’era, più di un episodio in area bianconera non è che non potesse prestarsi a dubbi anche da parte della stessa tifoseria. Specie se i commentatori Sky, e nel dopopartita gli opinionisti, parlano di errori a danno del Bologna. Concetto ribadito anche da altre trasmissioni, e, tanto per non smentirsi, amplificato (mi dicono, dato che non seguo Mediaset) dai moviolari di turno, capitanati da quel Dotto che ormai è diventato clone dell’inneffabile Pistocchi, un autentico mito della manipolazione moviolara.Per cui sono rimasto davvero sorpreso quando alla DS, Tombolini, analizzando gli episodi della partita ha sentenziato quanto segue: - c’era un netto rigore per la Juve, su Chiellini; - non c’era rigore su Di Vaio; - il “mani” di Molinaro è conseguenza di una spinta dell’attaccante bolognese; - giusto l’annullamento del gol (o meglio autogol) nel finale di primo tempo; - la punizione che ha originato il pareggio era irregolare, battuta con palla in movimento, e non è normale che sia l’arbitro a passare palla al giocatore che debba battere la punizione. Come vedete la Juventus potrebbe recriminare fortemente sulle decisioni arbitrali. Questo tuttavia dimostra che tante volte il calcio televisivo e “meditato” non è lo stesso del calcio reale, dato che nessun tifoso juventino si sognerà di appigliarsi a questi episodi, sappiamo bene che la squadra ha giocato male e non meritava di vincere. Noi non siamo interisti, per fortuna …
2 – Stile da campioni. Mourinho è sull’orlo dell’esaurimento nervoso, ma la nostra informazione sportiva, ancora una volta, non solo non ne evidenzia i comportamenti deprecabili, ma lascia passare il tutto. Quelli che accusavano in passato Lippi di essere arrogante e permaloso, quando mai si era espresso in modo sgradevole verso colleghi avversari, o verso squadre avversarie o verso giornalisti, adesso consentono tutto al ciarlatano portoghese, di offendere la categoria quando la definisce “prostitute intellettuali”, per cui nulla si dice quando offende un collega, Del Neri, colpevole di averlo battuto. Il tizio offende Sky dicendo che si fa intervistare solo per obbligo di contratto ma non per sua volontà, e Sky praticamente glissa, offende Del Neri dandogli del mediocre che solo casualmente l’ha battuto, e la cosa viene presentata come una prova della grande abilità di comunicatore del portoghese. Domanda facile facile: vi ricordate cosa si scatenò, mesi addietro, nei confronti di Ranieri (dico … Ranieri, non altri), quando al termine di una gara arbitrata in modo indegno, ebbe a lamentarsi un po’, ed in particolare ebbe a replicare al cosiddetto The Special One? Ecco, questo ci dice quanto valga la nostra informazione sportiva.
3 – Calcioscommettiamo? Un mio amico, poco esperto e conoscitore del calcio, ma molto esperto in giochi e scommesse, mi ha consigliato di scommettere qualche soldo sul campionato corrente, ed in particolare di scommettere sullo scudetto all’Inter, e sulla retrocessione di Bologna e Catania. Dice lui che, dopo un inizio con quote abbastanza equilibrate, da qualche giorno le quote sull’esito finale di queste squadre si sono improvvisamente abbassate, e le scommesse sono aumentate, segno questo che si dà, in quegli ambienti, quasi per certo l’esito finale, e dunque scommetterci significa vincita praticamente acquisita. Spiegazioni? Moratti pare che voglia passare alla storia come il più grande presidente di calcio del dopoguerra, e solo con una impresa mai fatta potrebbe essere considerato tale, per cui, visto che il record è di quattro vittorie consecutive, del Grande Torino, deve arrivare almeno a cinque consecutivi (anche se, tolta la tara, per adesso ne ha vinti solo uno e mezzo, considerato che a meno di mezzora dal termine, scudettata era la Roma). Mentre Bologna e Catania debbono essere punite per avere mandato in B l’altra squadra di Torino, che come sapete, è utile alla causa antijuventina. Fermo restando che, visti i risultati recenti, il Toro in B è un danno per noi, più che un vantaggio per le nostre rivali, a ripensare a certi arbitraggi ostili al Catania (ieri l’ineffabile Saccani ha concesso a tempo scaduto ormai, un angolo inesistente alla Roma, e guarda caso hanno pareggiato), e soprattutto alla moviola della DS, qualche dubbio che la “soffiata” possa avere fondamento mi è venuta. In altri tempi, dopo una gara come quella pomeridiana, la Juve sarebbe stata massacrata, come è accaduto, per il nulla, contro la Lazio, mentre stavolta, come evidenziato, addirittura è stata evidenziata una certa fortuna negli episodi a favore del Bologna. Mah … io intanto questa soffiata, certamente infondata, ve la passo, giudicate voi!
4 – Razzismo alla federcalciara.
Campo della Juventus squalificato per 12 secondi di cori contro Balotelli; campo di Siena graziato per ore intere di cori contro De Rossi; campo di Cagliari graziato per cori ripetuti contro lo stesso Balotelli ed Eto’o. Come dire, il razzismo per la FEDERCALCIO ha solo colori bianconeri!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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