Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
9 |
16 |
4 |
4 |
1 |
12 |
5 |
C |
7 |
15 |
4 |
3 |
0 |
16 |
7 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
16 |
31 |
8 |
7 |
1 |
28 |
12 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
|
Serie A |
4.579 |
Giocate |
3.088 |
2.508 (54,77%) |
Vittorie |
1.699 (55,02%) |
1.172 (25,60%) |
Pareggi |
836 (27,07%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,91%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.557 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,54%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
369 (23,70%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,76%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
|
Pubblicato il 08.04.2009
|
Rosa
|
di Bidescu
|
Il 1961 è per la Juventus anno chiave, determinante nel bene come nel male. È l’anno dello scudetto numero dodici, strappato in un finale entusiasmante all’Inter di Herrera; ma è anche l’anno che chiude un ciclo di successi e di un’era. Capitan Boniperti lascia la squadra nel momento del trionfo, alla maniera dei grandi del passato ed una parte di Juventus finisce con lui. È la Juventus grandissima ed invidiatissima degli anni cinquanta, sempre protagonista e, spesso, scudettata ora grazie alle prodezze degli Hansen e di Praest, ora con i tunnel di Sivori e le capocciate di Charles, il gallese. Di queste due realtà bianconere Boniperti è ideale tratto di unione, oltre che denominatore comune; qualcuno si illude che la mancanza di Boniperti significhi qualcosa soltanto sul piano psicologico; ma i fatti, incontestabilmente, dicono il contrario. Dal Padova, arriva Humberto Rosa, la mezzala rivelazione dei biancoscudati che, guidati da Nereo Rocco, sono arrivati sesti nel torneo precedente. Rosa ha esperienza ed a ventinove anni garantisce sufficiente maturità tattica. Chiaramente, certi paragoni con Boniperti sono assolutamente fuori luogo. Il campionato che va ad incominciare dice che la Juventus è cambiata parecchio, in peggio purtroppo, e che un altro Boniperti che sovraneggi a centrocampo e faccia pure goal non lo si trova. Rosa è un centrocampista vecchio stampo, che sa adeguarsi al gioco moderno meglio di tanti suoi colleghi di generazione e di scuola. La finezza e l’intuizione geniale vanno bene, ma solo quando non sono a scapito della sveltezza di manovra. Rosa, nel Padova, dirigeva il gioco ed al tempo stesso rincorreva l’avversario; ma un conto è lavorare in una squadra dalle pretese necessariamente contenute, come quella biancoscudata ed un conto è inserirsi nella formazione campione d’Italia, che si accinge ad affrontare la Coppa dei Campioni. Infatti, Rosa non trova la posizione, corricchia spaesato, la squadra sente un gran vuoto a centrocampo, dove il solo Leoncini da una mano e le cinque punte non legano come in passato, anche se sono gli stessi uomini del campionato precedente. Così non può andare ed allora fuori Rosa, sin dalla prima domenica di campionato, e dentro Nicolè: peggio ancora, la squadra si ritrova subito a lottare sul fondo della classifica ed alla seconda giornata, a Padova, Rosa in tribuna vede gli ex-compagni sconfiggere, al di là del punteggio (2 a 1), i frastornati bianconeri. E non si tratta, purtroppo, di un fatto isolato; la squadra ha carenze in ogni reparto, anche la difesa stenta, due colossi come Cervato e Colombo non si sostituiscono facilmente. A novembre viene l’ora di riprovare Rosa, rientro atteso e meditato da Parola, anche se determinato dalla assenza forzata di Sivori, squalificato. Si gioca, a Palermo, contro i rosanero di Carletto Mattrel, di Burgnich, e dell’oscuro Metin (uno dei due turchi del campionato, l’altro è il viola Bartit); Rosa interpreta con coscienza e senso tattico il ruolo affidatogli, anche se manca della necessaria personalità per comandare il gioco. Al suo fianco, dimostra di saperci fare un giovanotto del vivaio, già resosi utile l’anno prima, Mazzia; con il rientro di Sivori resta solamente un posto libero in squadra ed il sacrificato deve appunto uscire dalla coppia Rosa-Mazzia. Si tratta, chiaramente, di un antagonismo relativo; con gli incidenti in serie che costellano il cammino della Juventus in quel torneo infausto, c’è spesso posto per entrambi. L’ex-patavino riesce anche a portarsi in zona-goal e si scopre cannoniere quindici giorni dopo l’esordio palermitano, addirittura a “San Siro” contro il Milan. Ma proprio in quella partita naufraga come uomo di raccordo, coinvolto nella giornataccia dei suoi compagni che beccano quattro goals da Altafini ed una da Rivera, già bambino prodigio. Il torneo è ormai giunto a più di un terzo del suo cammino e promette alla Juventus niente altro che amarezze e delusioni; resta la Coppa dei Campioni ed almeno qui le cose vanno decisamente meglio, sia per la Juventus che per Rosa. Rosa fa vedere le cose migliori proprio nei primi due turni della manifestazione continentale, contro i greci del Panathinaikos e gli jugoslavi del Partizan. Soprattutto contro questi ultimi, negli ottavi di finale, Rosa disputa due ottimi incontri, firmando anche una delle cinque reti inflitte agli jugoslavi a Torino. Nel turno successivo, che sarà fatale ai bianconeri contro il Real Madrid, Rosa non viene utilizzato. Sullo slancio delle prove fornite in Coppa, l’argentino si fa talvolta notare anche in campionato: è il caso della partita di Genova, contro la Sampdoria, in cui Rosa è tra i migliori in campo e propizia due delle tre reti del successo. O del significativo pareggio contro la Roma allo stadio “Olimpico” (3 a 3), con Rosa ancora a segno. Sono gli ultimi sprazzi di un torneo cominciato male e finito peggio; è scontato che molte cose cambino nel campionato successivo e, tra quelli che fanno le valigie, c’è anche Rosa. Finisce al Napoli, dove cercherà con alterna fortuna momenti migliori.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
|
|
|
|