Cuore bianconero, altro che cuore granata, ormai è il caso di dirlo a chiare lettere. Perché anche questa volta ha vinto la squadra che si è mostrata umile, operaia, grintosa, che ha davvero gettato il cuore oltre l’ostacolo, non rassegnandosi neppure quando ormai la porta di Sereni sembrava stregata. Ed ha vinto la Juventus delle cosiddette “seconde linee”, che invero seconde linee non sono affatto, almeno visto l’impegno e l’abnegazione mostrata in campo per tutti i 90’: Zebina al rientro, Salihamidzic praticamente recuperato da poco, Poulsen idem, e un centrocampo praticamente sperimentale, per la prima volta in campo quest’anno. Insomma le componenti che in gare come il derby della Mole, contano molto più di qualità tecniche, di posizione in classifica, dato che di norma vince la squadra che appunto sa avere il giusto impatto mentale con questo tipo di partite. Il Torino ha provato a prendere le redini del gioco, ma a parte una decina minuti nel primo tempo, non ha avuto la forza e la capacità mentale di gestire la gara, mentre la Juventus, abile soprattutto di rimessa nel primo tempo, con il passare dei minuti ha messo all’angolo gli avversari, tanto che solo un grandissimo Sereni, di gran lunga il migliore in campo, aveva evitato la capitolazione. Vittoria dunque importante, che consente alla squadra intanto di non perdere terreno dall’Inter, e di guardare comunque fiduciosa alla gara di martedì contro il Chelsea. Anche se, purtroppo, sui bianconeri è caduta la tegola Sissoko, che praticamente ha finito la stagione, insomma l’ennesimo infortunio di una annata davvero negativa sotto questo profilo
Aspetti positivi
La Juventus ormai ha acquisito la giusta mentalità per questo tipo di partite, che non sono come le altre: il derby è gara che sfugge ai pronostici, che si vince più con il carattere che con la tecnica, e in effetti i bianconeri carattere ne hanno mostrato parecchio. La difesa ha recuperato la sua compattezza, a centrocampo la coppia Poulsen – Marchisio ha funzionato a dovere in entrambe le fasi, di interdizione ed impostazione, le fonti di gioco granata sono state totalmente annullate, al punto che gli avversari pur avendo avuto prevalenza di possesso palla, alla fine non avevano modo di costruire gioco e di creare insidie.
Aspetti negativi
A volere essere pignoli, si potrebbe evidenziare che c’è stata poca creatività nel gioco sulle fasce, e più in generale, nonostante le buone verticalizzazioni dei centrocampisti, la manovra è mancata spesso di fantasia ed imprevedibilità, ma forse è chiedere troppo in gare come queste.
Sul podio
Chiellini E’ l’uomo derby in tutti i sensi. Impeccabile in fase difensiva, ci ha regalato il gol decisivo con una perfetta correzione di testa sulla punizione pennellata da Nedved. Vista la carica agonistica e l’atteggiamento da leader in campo, è indubbio che si appresta a diventare il giocatore guida dei prossimi anni per i bianconeri.
Marchisio Gioca come se fosse un veterano, si assume le responsabilità nelle verticalizzazioni e negli inserimenti anche in fase di conclusione a rete.
Nedved Il suo ingresso in campo ha dato la carica necessaria per quel salto soprattutto sul piano della cattiveria e determinazione. Non a caso la punizione decisiva l’ha battuta proprio lui.
Iaquinta Con un altro portiere, normale, sarebbe stato autore di una prestigiosa doppietta, invece Sereni per due volte si è superato sulle sue conclusioni. Ma non solo in queste situazioni, per tutta la gara ha lottato con caparbietà su ogni pallone.
Credo che sul podio stavolta vada anche inserito Ranieri Formazione apparentemente azzardata, ma in realtà rivelatasi corretta: per avere dato spazio a molti che probabilmente mercoledì non saranno in campo, e dunque non avevano da pensare a risparmiarsi o a non incappare in infortuni; per avere schierato una formazione apparentemente debole sulle fasce, ma in realtà molto forte e compatta nella zona centrale e in quella che potremmo definire “spina dorsale” della squadra, modo intelligente per vanificare le mosse avversarie che, non avendo grandi esterni (o meglio il solo Abate, peraltro poco supportato), e dovendosi appoggiare sulle iniziative di Corini e Rosina, di fatto si sono sempre schiantate su un muro quasi invalicabile; per la tempistica dei cambi, l’ingresso di Ariaudo ha ulteriormente consolidato la retroguardia che non ha rischiato più nulla, quindi l’inserimento di Nedved, per scardinare la difesa granata, a corto di fiato, ed infine l’innesto di Sissoko, quando occorreva soprattutto rompere la manovra avversaria e ripartire rapidamente.
Dietro la lavagna
Nessuno dei giocatori bianconeri ha demeritato, semmai qualcuno non è stato brillante come altri; per cui, nell’occasione, la “punizione” spetta ad altri
La coppia Caressa – Bergomi Insopportabili, faziosi fino alla incompetenza tecnica, irriguardosi verso chi li paga, dato che il 40% degli abbonati Sky è di fede bianconera. Non si pretende un commento filo juventino, ma almeno un commento un tantino equilibrato: come dire, cari C & B, sappiamo bene che siete antijuventini, ma almeno cercate di mascherare un po’ questa vostra fede calcistica. Mentre i nostri eroi, a commento di una gara che ha visto due soli tiri (ripeto DUE) degni di nota dei granata, a fronte di quattro grandi parate di Sereni, una delle quali miracolosa, di un palo pieno e di due conclusioni finite di pochissimo fuori, da parte dei bianconeri, non hanno fatto altro che ripetere per tutti i 90’ che il Torino faceva la gara e la Juventus era in forte difficoltà!
I moviolisti a richiesta Ormai questo è il vero scandalo del cosiddetto calcio pulito di oggi: a fine gara Cairo “l’Urbano” ha chiesto di rivedere il gol bianconero perché a suo giudizio era irregolare, e i moviolisti a pagamento, soprattutto l’inneffabile Pistocchi, hanno parlato, rivedendo le immagini, di un fuorigioco attivo di Iaquinta, che invero non appare in alcun modo dal fermo immagine, e da qualsiasi angolazione. MA HANNO PARLATO COMUNQUE DI FUORIGIOCO ATTIVO! Del resto qualcuno in settimana aveva soffiato sul fuoco, per questi impostori l’antijuventinismo paga sempre e bene, dunque gol irregolare a loro dire. Della mancata espulsione di Corini niente naturalmente!
Tirando le somme
Da ben 14 anni la Juventus non perde un derby, ed in particolare ha vinto gli ultimi tre in “campo avverso”. La cosa avrà pure il suo significato, che in buona sostanza è quello citato all’inizio, ossia che mentre in passato era il Torino ad affrontare questa gara con la necessaria carica agonistica, adesso è la Juventus a giocare il derby con la concentrazione e la cattiveria adeguata al tipo di gara. In questo c’è stata una evidente metamorfosi tra le mentalità delle due squadre, specie se si pone mente a cosa era il derby negli anni ’70 e ’80: la Juventus di solito era la squadra più forte (anche se a metà anni ’70 le due squadre sostanzialmente si equivalevano), ma soffriva maledettamente questa gara, l’agonismo e la cattiveria che gli avversari mettevano in campo, tale da colmare il divario tecnico più o meno ampio, e non so chi si ricorda quanto venne atteso quel gol di Cabrini, nel 1979, che faceva ritornare alla vittoria i bianconeri dopo sei anni. Adesso le parti si sono rovesciate, e non è da quest’anno che la cosa si ripete. L’errore dei granata è sempre lo stesso, a mio giudizio, ossia pensare di giocarselo alla pari, senza tenere conto del divario tecnico tra le due squadre, e del resto più di trenta punti di distacco non sono affatto casuali. Invero i granata hanno avuto maggiore possesso palla, soprattutto nel primo tempo hanno creato molto volume di gioco, ma a parte le occasioni citate in precedenza, che tutto sommato non hanno impegnato più di tanto Buffon, quando invece la Juventus, ripartendo in modo rapido e con giocate essenziali, è arrivata al tiro a rete, ha creato occasioni sempre pericolosissime; lo stesso dicasi nella ripresa, granata con azioni asfittiche senza valide finalizzazioni, Juventus più sorniona, ma sempre insidiosa, e quando nella seconda parte della ripresa, ha iniziato ad accelerare, si è subito capito che il gol era nell’aria. Ranieri stavolta ha azzeccato tutto, a cominciare dal turn over, che ha risparmiato parecchia gente che potrà tranquillamente pensare alla gara contro il Chelsea, a finire nella tempistica dei cambi: e finora su quattro derbies ne ha vinti tre, sbagliandone in parte uno solo, ma senza mai avere incassato reti dal Torino, dato statistico che effettivamente va tenuto in considerazione. Adesso potrà guardare con maggiore fiducia all’impegno di martedì contro il Chelsea, avendo risparmiato alcuni titolari, e dunque potendo preparare al meglio il confronto, ed arrivarci con una importante vittoria nel derby è certo un ottimo viatico.
Le mie postille
1 – Chi istiga all’odio? Questa volta mi dedicherò ad una sola postilla. Qualcuno mi ha pesantemente accusato di usare parole anche troppo forti che istigano all’odio non solo sportivo contro l’Inter e gli interisti in genere, e che così facendo, mi rendo in buona sostanza partecipe al deterioramento del clima tra la tifoseria bianconera e quella nerazzurra. Con l’implicito rimprovero che se davvero qualcosa di negativo dovesse in avvenire accadere, ne sarei in parte, minima certamente ma comunque in parte, corresponsabile. Vedete, quando ricevo critiche ed accuse, per mia natura preferisco risponderne pubblicamente, non sono il tipo che si nasconde, a differenza di come fanno tanti altri che sistematicamente gettano benzina sul fuoco, salvo poi venire ad erigersi a moralisti se qualcosa dovesse accadere. E lo faccio con la serenità di chi è consapevole di avere sempre dalle pagine di questo sito, ribadito certi concetti, che il calcio sarà importante ma non è aspetto fondamentale della nostra vita, che l’odio calcistico deve fermarsi solo ad un modo di dire da tifosi ma mai trasformarsi in qualcosa di reale, che dunque si deve anche polemizzare, anche aspramente, ma non dimenticandosi mai che si parla di calcio, dunque di sport, dunque di questioni secondarie. Premesso ciò, e rilevato che la ferocissima campagna di odio verso tutto ciò che fosse Juventus e loro tifosi, dal 1997 al 2006 ha raggiunto vette davvero insopportabili, ma sempre subite dall’ambiente e dalla tifoseria bianconera senza alcuna reazione isterica, anche quando, nell’estate 2006, si arrivò ad esecrabili livelli di sciacallaggio (su Pessotto, su Buffon, su Cannavaro, su vicende personali che colpivano ex giocatori juventini, Caricola e Padovano, ma utilizzati sempre e comunque per fornire all’opinione pubblica l’equazione Juventus = marcio sociale), mi voglio soffermare all’atteggiamento avuto da calciopoli in avanti. La tifoseria juventina ha accettato e subito la serie B pur essendo consapevole che nulla di veramente grave fosse accaduto, e comunque ha reagito civilmente; ha “accettato” lo smantellamento della squadra, nel senso che non ha reagito in modo inconsulto, pur polemizzando con la dirigenza; ha accettato anche quei cori infami che da tanti stadi di B si levavano, pur essendo una nuova squadra ed una nuova società comunque mai collegabile al passato, lecito o illecito che fosse; ha anche accettato il purgatorio di un primo anno di serie A con direzioni di gara molto condizionate dalle vicende recenti, che ne hanno ridimensionato mire ed ambizioni, anche se si è ritornati nell’Europa che conta; ha fatto finta di non sentire i cori “vinciamo senza rubare”, cantati da uno che aveva vinto uno scudetto grazie al diluvio perugino del maggio 2000, e di non sentire i veleni di Moratti e Mancini, abili a dire che senza la triade l’Inter avrebbe vinto molto di più, mentendo spudoratamente, dato che l’Inter in 12 anni ha lottato per lo scudetto solo in due occasioni, ed in una delle due si è suicidata da sola, riuscendo a perdere in uno stadio che si era gemellato totalmente per lo scudetto ai nerazzurri. Bene, quest’anno si sta ripetendo il solito clichè dello scorso anno, e dunque l’Inter, squadra più forte come organico, sta anche ricevendo la solita dose di “aiuti” arbitrali, cosa fisiologica per chi è più forte, anche se non è proprio fisiologico che ne riceva così tanti (inciso, nella famigerata annata 1997 – 98, tacendo gli errori pro Inter, le gare, come dire, contestate furono quelle contro Udinese, Bari, Roma, Empoli e quella celebre contro i nerazzurri, con i bianconeri già in vantaggio di classifica e di risultato; provate a elencare quelli di questa sola stagione a favore dei nerazzurri), e aggiungo pure che dagli ambienti juventini, siano essi dirigenti, siano essi tifosi, non si è polemizzato più di tanto, se non per fare notare che gli errori arbitrali sono sempre esistiti e se sono in buona fede oggi lo erano pure ieri quando a dominare erano i colori bianconeri, a prescindere dunque da cupole e SIM. Chi ha scatenato il putiferio? Tale Josè Mourinho che ad ogni sua intervista ha sempre sbroccato di brutto, da un lato negando l’evidenza quando la sua Inter è stata aiutata da errori arbitrali, dall’altro scatenando una sua feroce campagna antijuventina, e l’ultima intervista (o meglio monologo nel quale dei giornalisti indegni di questo nome, anziché alzarsi ed andare via per protesta quando sono stati definiti, “prostitute intellettuali”, hanno accettato di essere presi a calci in faccia dal portoghese), ne è stato un esempio. C’era stata una polemica tra Inter e Roma, la Juventus non c’entrava in alcun modo, eppure Mourinho, uno che viene pagato 15 milioni di euro a stagione, ha infamato esclusivamente i bianconeri. La reazione della Juve, come società, è stata ferma ma anche civile (forse troppo dal mio punto di vista), e forniva alla società nerazzurra l’assist per abbassare i toni: viceversa la replica di via Durini è stata anche peggiore delle dichiarazioni di Mourinho, e se il portoghese tutto sommato può anche essere biasimato ma i suoi deliri fanno parte del gioco, non altrettanto può dirsi di chi avrebbe il dovere di stemperare i toni, di riportare le argomentazioni a scambio civile di opinioni, mentre ha dato un pessimo esempio di arroganza del potere, perché di questo si tratta. A questo punto, cari amici lettori vi chiedo: - sono io che istigo all’odio con le mie postille, o un presidente di società che, protetto da stampa e media, denigra e offende puntualmente tutto ciò che riguarda i colori bianconeri? - sono io che istigo all’odio, o è mister 15 milioni di euro a stagione (cifra che tantissimi di noi non guadagneranno neppure in tutta la loro vita lavorativa), quando recita monologhi sprezzanti verso altri tesserati o dirigenti societari? - sono io che istigo all’odio, o sono i giornal-interisti che, invece di rintuzzare a dovere questi comportamenti, ancora una volta hanno dato pessimo esempio di informazione, guardandosi bene dal reagire a questi comportamenti? - sono io che istigo all’odio, o sono i commenti di Bergomi – Caressa, i commenti delle trasmissioni sportive targate Mediaset, i titoloni della Gazzetta dello Sport, del Corriere dello Sport (che parla di scandalo per Juve – Fiorentina, ma non per Inter – Roma, pur essendo quotidiano romano)? A voi le risposte.
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