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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Inter 83 Monza 43
Milan 69 Genoa 39
JUVENTUS 63 Lecce 32
Bologna 59 Cagliari 31
Roma 55 Udinese 28
Atalanta 51 Empoli 28
Lazio 49 Verona 28
Napoli 49 Frosinone 27
Torino 45 Sassuolo 26
Fiorentina 44 Salernitana 15
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
19.04 20:45 A Cagliari-Juventus
23.04 21:00 Ita Lazio-Juventus
28.04 15:00 A Juventus-Milan
05.05 15:00 A Roma-Juventus
12.05 15:00 A Juve-Salernitana
19.05 15:00 A Bologna-Juventus
26.05 20:45 A Juventus-Monza
       
       
       
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
19 44 13 5 1 35 11 C
16 28 8 4 4 22 14 F
0 0 0 0 0 0 0 N
35 72 21 9 5 57 25 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
12.02 A Juventus-Udinese 0-1
17.02 A Verona-Juventus 2-2
25.02 A Juventus-Frosinone 3-2
03.03 A Napoli-Juventus 2-1
10.03 A Juventus-Atalanta 2-2
17.03 A Juventus-Genoa 0-0
30.03 A Lazio-Juventus 1-0
02.04 Ita Juventus-Lazio 2-0
07.04 A Juventus-Fiorentina 1-0
13.04 A Torino-Juventus 0-0
Punti 13 - Vinte 3 - Pari 4 - Perse 3
Gol fatti 11 - Gol subiti 10 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
5 Locatelli M. 34 2819 2 1
3 Bremer 33 2964 1 2
16 McKennie 32 2605 4 -
27 Cambiaso 32 2176 8 3
1 Szczesny 30 2700 3 -23
4 Gatti F. 30 2494 6 4
9 Vlahovic 1 30 2063 7 16
7 Chiesa 29 1924 6 8
11 Kostic 29 1881 8 -
25 Rabiot 28 2401 1 4
22 Weah 28 1017 21 1
14 Milik 1 28 880 20 6
6 Danilo 27 2271 3 1
15 Yildiz 25 795 26 3
20 Miretti 23 1144 18 2
17 Iling-Junior 22 662 32 1
18 Kean 18 594 12 -
24 Rugani 16 1112 23 3
12 Alex Sandro 16 642 16 -
41 Nicolussi 8 283 32 -
26 Alcaraz 7 193 7 -
21 Fagioli 6 341 5 -
36 Perin 5 450 25 -2
47 Nonge 4 49 24 -
10 Pogba 2 52 3 -
2 De Sciglio 1 45 4 -
13 Huijsen 1 12 16 -
39 Sekulov 1 10 1 -
45 Cerri L. 1 6 1 -
23 Pinsoglio 0 - 35 -
33 Djalò 0 - 11 -
38 Daffara 0 - 3 -
49 Scaglia S. 0 - 3 -
50 Hasa 0 - 2 -
30 Soulé 0 - 2 -
43 Crespi 0 - 1 -
42 Garofani 0 - 1 -
40 Mancini 0 - 1 -
44 Muharemovic 0 - 1 -
28 Barrenechea 0 - - -
32 De Winter 0 - - -
26 Kaio Jorge 0 - - -
48 Mulazzi G. 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 10 - Centrocampo 11 - Attacco 34
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 29 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 14 (48,28%)
Rigori segnati 4 - Sbagliati 2 - Parati 1
Ammonizioni 79 (20 giocatori)
Espulsioni 2 (2 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.555 Giocate 3.070
2.498 (54,84%) Vittorie 1.692 (55,11%)
1.160 (25,47%) Pareggi 825 (26,87%)
897 (19,69%) Sconfitte 553 (18,01%)
8.155 Fatti 5.348
4.438 Subiti 2.896
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
508 Giocate 1.533
279 (54,92%) Vittorie 917 (59,82%)
112 (22,05%) Pareggi 357 (23,29%)
117 (23,03%) Sconfitte 259 (16,89%)
864 Fatti 2.698
467 Subiti 1.357
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
325 Alex Sandro 39 Vlahovic
247 Szczesny 34 Pogba
205 Rabiot 30 Chiesa
190 Danilo 22 Kean
190 Pogba 21 Rabiot
146 Rugani 15 Alex Sandro
128 McKennie 15 Milik
126 Locatelli M. 13 McKennie
123 Chiesa 11 Rugani
121 Kean 9 Danilo
Classifiche complete
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Pubblicato il 05.06.2017

Riflessioni sulla finale di Champions League - QUESTA VOLTA NON VI POSSIAMO RINGRAZIARE!

di Antonio La Rosa
Prima di parlare della finale di Champions League, degli esiti ancora una volta negativi, voglio invece parlare delle traversie che ha dovuto affrontare la tifoseria bianconera andata a Cardiff, e dei drammatici fatti di Piazza San Carlo: modo opportuno per far comprendere il perché i miei giudizi e le mie conclusioni sono diverse e opposte rispetto a Berlino 2015.

*******

Da chi è andato/a a Cardiff, arrivano racconti ancora una volta inquietanti, per le disavventure vissute da parte di molti tifosi, e ancora una volta sotto processo i vari pacchetti offerti, con viaggio e alcuni con soggiorno o a Londra e dintorni, o a Cardiff.
Quest’ultima città aveva pochissimi posti letto, e a quanto pare quelli facenti parte del pacchetto riservato agli juventini dovevano essere i peggiori, mi si racconta di scarsissime condizioni igienico – sanitarie, colazione con alimenti scaduti o rinsecchiti, di scarsa cortesia del personale.
Altri mi riferiscono che il viaggio Londra – Cardiff, in pullman, durato oltre tre ore, era su mezzi di norma destinati alle linee urbane che, come sapete, sono già scomodo per tragitti brevi, figuratevi per oltre tre ore di viaggio.
Dulcis in fundo, la consegna dei biglietti, un solo posto attrezzato, code interminabili, gente che è stata anche male nella ressa.
Non meglio al rientro, pullman partiti in ritardo, viaggi autentiche odissee.
Bene, il tour operator praticamente pare sia lo stesso di due anni addietro, che tante critiche si attirò, solo che ha cambiato la denominazione accorciandola, che ci ha guadagnato tantissimo ben sapendo che ci sarebbe stato l’esodo dei tifosi verso Cardiff, offrendo servizi ultra scadenti e costringendo moltissimi tifosi a sofferenze e sacrifici notevoli.
Queste vicende le aggiungo a quanto segnalato un paio di volte per le partite di Champions allo Juventus Stadium, code interminabili, steward spesso poco educati, per non dirsi altro, ho sperimentato anche sulla mia pelle come si possa entrare in ritardo, tanto che, in occasione di Juventus – Barcellona, io e altri siamo entrati praticamente allo stesso momento del primo gol di Dybala, che quindi abbiamo visto solo in tv successivamente.

*******

Drammatici invece i fatti accaduti a Piazza San Carlo, anche se qui la società non penso c’entri più di tanto, e, a scanso di equivoci, ritengo che la società bianconera non c’entri affatto, né penso valga adesso parlare di prevenire il tutto magari organizzando dei maxi schermi allo Juventus Stadium, idea pregevole ma da verificarsi se fattibile in poco tempo, semmai idea da valutare in prospettiva, ove dovesse verificarsi un evento del genere.
I fatti ancora sono confusi, una bravata, o un cedimento di transenna con successivo botto, una vetrata andata in frantumi, o una bomba carta, ancora l’origine non è chiara, ma certamente un evento scatenante c’è stato, sperando che le indagini arrivino a trovare veramente cause e colpevoli, e a non sbattere subito il povero mostro, che stavolta pare sia un ragazzo con lo zaino, già additato prima del tempo come l’autore della bravata.
Ma i racconti dei presenti non sono affatto confusi, sono chiari, chiarissimi a descrivere il panico e il terrore di un nuovo Heysel, basti vedere in che condizioni era la piazza a fine di tutto, ricorda sinistramente le gradinate di quel maledetto settore Z dello stadio belga.
Sangue a terra, magliette, pantaloni e sciarpe sporche di questo sangue, a terra di tutto, e volti delle persone che raccontavano di momenti di paura e di dramma vissuto.
Miei carissimi amici erano lì e mi raccontano il terrore e la morta vista con gli occhi, in particolare mi ha colpito quanto detto da uno di loro, che riporto fedelmente:
“Io ero lì in piazza... Solo io so cosa ho passato cosa ho vissuto in quei momenti. E questo vale per tutti quelli che come me erano lì!
Io ogni volta che rivedo quelle immagini mi rendo sempre più conto di quanto sia stato fortunato a non farmi niente.
Ma dentro di te rimango le ferite psicologiche che sono quelle più difficile da superare e da recuperare.
Io neanche al mio peggior nemico auguro di passare un'esperienza del genere!
Piano piano si cercherà di tornare alla vita normale, ma questo episodio mi rimarrà per sempre!”
Il giorno dopo ho incrociato tanti tifosi che rientravano, si capiva che erano reduci da Piazza San Carlo, chi aveva medicazioni alle braccia, chi alle gambe e ginocchia, tutti che parlavano di quanto accaduto ed ancora sotto shock.
Mi fermo qui, non spetta a me, in questa sede, denunciare responsabilità nella gestione dell’evento, ci sono indagini in corso, mi guardo bene dall’anticipare sentenze e valutazioni: dico solo che doveva prevedersi, con un arrivo di almeno 30.000 tifosi da tutta Italia, che occorresse un’area più grande, e con più vie di fuga, rispetto a Piazza San Carlo, anche se mi si potrà obiettare che ogni anno in quella piazza i tifosi juventini si sono radunati e nulla è mai accaduto.
Certo, andare in un luogo per vedere una partita, poter esultare o soffrire assieme ad altri per le prestazioni dei propri beniamini, e rischiare di non fare ritorno, non è certo una bella esperienza.

*******

Perché vi ho scritto queste cose prima di parlare della finale tra Juventus e Real Madrid?
Ovvio, perché ritengo che sia fondamentale raccontare PRIMA cosa sia il tifo bianconero, cosa abbia affrontato per seguire la squadra o poterla vedere nella città sede della squadra, dato che chi scende in campo queste cose non può e non deve mai dimenticarle.
La storia del tifo bianconero ha anche pagine tragiche, quale quella del 29 maggio 1985, un tributo altissimo versato per questo sogno, vincere la Coppa dei Campioni, o Champions League come la si chiama adesso, c’è stato pure il serio rischio che di queste pagine se ne scrivesse una seconda il 3 giugno 2017, per fortuna pare che i feriti più gravi, compreso un bambino di 7 anni, siano tutti in graduale miglioramento; ha pagine di gente che sacrifica tempo e denaro per esporsi a queste odissee per seguire la squadra in condizioni diciamo disagiate (e sono generoso), e queste cose non possono non essere ricordate da chi scende in campo con la maglia bianconera.
Come dire, a differenza di altre squadre, chi veste il bianconero deve rendersi conto di cosa significhi, anche tragicamente, per noi, quella manifestazione europea che è la Champions, ricordarsi di 39 angeli che non sono più fra noi perché volevano vedere quella coppa in bacheca, e, per fortuna senza gravissime conseguenze, ricordarsi che qualche giorno addietro, da tutta Italia si erano radunati a Torino, per quel sogno, e c’è stato serio il rischio che alcuni di essi non facessero più ritorno a casa.
E ricordarsi come vengono dileggiati quei 39 angeli, come sabato sera c’è stata gente che ha quasi esultato sulle vicende drammatiche di Piazza San Carlo.
Bene, io credo che sabato sera queste cose, in mente ai nostri giocatori non ci siano state, o se ci sono state, non sono durate troppo a lungo, ed è questa la ragione per cui questa volta, a differenza di Berlino, ho titolato il comento “Non vi possiamo ringraziare”.
Ero decisamente tranquillo, fiducioso, perchè dopo tante esperienze passate, so bene che o questa coppa è maledetta per noi, e dunque saremo condannati a non vincerla mai, ed accontentarci di arrivare in finale, o, viceversa, se non c'è alcuna maledizione, e si gioca da Juve, non potevamo che vincerla, anche perchè, ribadisco a costo di far sorridere qualcuno, per quanto vistosi nel cammino del torneo, e fino a fine primo tempo, questa Juve si era dimostrata superiore al Real.
Mi aveva ingannato l’apparenza, nel senso che dalle dichiarazioni un po’ di tutti i giocatori, dalla condotta stagionale della squadra, che aveva mollato in campionato in concomitanza degli impegni di Champions, quasi a voler dimostrare che l’obiettivo prioritario della stagione era quella coppa, mai come questa volta ero convinto che avremmo fatto una grande partita e solo un grandissimo avversario avrebbe potuto toglierci la soddisfazione di vincere.
Mi ero sbagliato.
Perché non solo il Real Madrid non ha fatto una grandissima partita (e può sembrare paradossale quanto appena detto), ma non è neppure quello squadrone che adesso si vorrebbe dipingere:
- vero, ha vinto tre Champions negli ultimi quattro anni, e sei finali consecutive dal 1998, ma potrei ricordare che nel 2000 battè il Valencia, arrivatoci per caso, e nel 2002 quel Bayern Leverkusen, di misura, che solo una sciagurata prestazione dei bianconeri di Lippi non avesse consentito loro di andare avanti dopo quattro sberle loro rifilate all’andata a Torino;
- vediamo le ultime tre finali vinte dai cosiddetti galacticos: nel 2014, al 93’ la coppa l’avevano persa, riacciuffata a tempo scaduto e poi l’Atletico crollato nei supplementari;
lo scorso anno vinta ai calci di rigore, intanto grazie ad un gol del vantaggio in fuorigioco di Ramos, e grazie ad un errore su rigore di Griezman, ma gara finita in parità dopo i supplementari; nel 2015 da campioni in carica, vennero eliminati proprio dai bianconeri, con un punteggio fin troppo stretto rispetto all’andamento delle due gare, e con il solito rigorino per loro al ritorno, che ben dovremmo ricordarci;
- quest’anno i madrileni sono arrivati secondi nel loro girone, il Bayern è stato eliminato dall’arbitro più che da loro.
Potrei ancora ricordare che hanno vinto il campionato solo all’ultima giornata, e proprio contro il Barcellona, in casa, la domenica successiva alla eliminazione dei catalani, rimediarono una figuraccia, perdendo in 11 contro 10!
Ecco, questi sono i campioni imbattibili che ci hanno umiliato in finale!

*******

A contrario: è stata la Juventus ad avere perso la finale, e l’ha persa mentalmente, non giocando il secondo tempo, direi proprio non scendendo in campo.
E in quell’atteggiamento vedo proprio la mancanza di rispetto verso la tifoseria, quella tifoseria di cui ho parlato sopra.
Vedete, se la frase che ci contraddistingue è “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”, nel senso vero e non supposto da certa gentaglia giornalistica, il suo rovescio è “solo se l’avversario è davvero insuperabile, posso accettare che si perda”.
A Berlino incontrammo un avversario quasi insuperabile, che nel primo tempo ci poteva stracciare, forse perché timorosi; ma la ripresa fu tutt’altra musica, perdemmo sì, ma se i catalani fecero anche quel terzo gol che diede la proporzione bugiarda al finale, fu perché al 96’30”, tutta la squadra era nella metà campo avversaria.
Altre volte siamo usciti a testa alta dal campo, due per tutte, Ajax nel 1973, Borussia Dortmund 1997, coppa vinta da Puhl non dai tedeschi.
Altre invece deludendo.
Ma mai umiliati come questa volta, senza alcuna reazione dopo il 2 – 1.
Questo non mi sta bene, si poteva perdere pure, con questo risultato, nella disperata ricerca di raddrizzare l’incontro, ma non rischiando il tracollo nel finale, con gente che non correva, non pressava, non teneva posizione, e in pratica aveva dimenticato sia di essere in una finale, ma soprattutto di rappresentare una grande tifoseria.

*******

Io non discuterò della formazione iniziale, dei cambi effettuati, riconosco pure che la Juve del primo tempo non aveva sbagliato quasi nulla, anche superando un momento difficile a seguito di un episodio solo, il vantaggio madrileno, un solo tiro subito, deviato, e subiamo gol, a fronte di almeno sette conclusioni a rete nostre, con un miracolo di Keylor Navas su Pjanic.
Per questo ritengo inspiegabile semmai il crollo nella ripresa, la squadra non è entrata in campo con la giusta cattiveria, e dopo l'ennesimo episodio fortunoso, sul tiraccio della domenica di Casemiro, deviazione di Khedira e palla imparabile a fil di palo, da quel momento abbiamo visto solo giocatori vagare in campo senza avere la più pallida idea di cosa fare, e se mi permettete, questa è la cosa peggiore della serata, non si può fare un cammino brillante in Champions League, e sciogliersi in quel modo, potevamo perdere anche così nettamente, ma almeno provando a riprendere il risultato, come a Berlino due anni fa.
Non è questione di maledizione, ma di mancanza di cattiveria, di fame, di ferocia che il gruppo avrebbe dovuto manifestare in quel momento, gettare il cuore oltre l’ostacolo, e così non è stato.
Abbiamo giocato un solo tempo e neppure in 11, Higuain ancora una volta dimostra di non essere giocatore da momenti fondamentali quali le finali, Dybala, intimorito subito non ha più giocato, Khedira insufficiente già nel primo tempo, poi nella ripresa tutti in barca, francamente non salvo nessuno o quasi.
Ma soprattutto non salvo quelli che dovevano dare la sveglia, i cosiddetti “senatori”, Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, spettava a loro dare la scossa per tentare almeno una rimonta disperata.
La mia delusione, ma non credo solo mia, sta qui.

*******

A ciò potremmo anche aggiungere considerazioni polemiche e velenose, ad esempio, la direzione di gara, che non ha inciso a ben vedere nel risultato, ma fino ad un certo punto: se a primo intervento di gioco si ammonisce Dybala, ma si consente a Sergio Ramos, di sgambettare da dietro e farla franca, si manda un segnale alle squadre; se a un contrasto fin troppo fisico che origina la riconquista di palla ai madrileni, nella azione del primo vantaggio, e a medesimo contrasto fisico di un bianconero si fischia punizione, si manda ancora un segnale alle squadre; se certi falli in zona punizione Pjanic o Dybala, non vengono sanzionati, si spuntano le possibilità di pungere ad una squadra; idem se ci si piazza male su una punizione e non si vede un netto mani di CR7, per arrivare al capolavoro dello sciagurato tedesco mandatoci dall’infame pelato antijuventino Kollina, il quale da tedesco doveva vendicare il Bayern (così avevano scritto gli spagnoli prima della gara), ed invece a parte averli fatto picchiare per tutto il primo tempo, alla fine ha espulso Cuadrado vittima di una simulazione di Sergio Ramos.
Ma il risultato non sarebbe cambiato, quando una squadra decide mentalmente di perdere, perde, non c’è che dire.
E che volesse perdere lo dimostra sia il fatto che nessuno ha fatto sentire i tacchetti ad uno squallido antisportivo come Sergio Ramos (Montero, Montero, dove sei?), colpevole della condotta più squallida ed antisportiva, una simulazione per fare espellere un avversario a 7’ dalla fine, a risultato nettamente a loro favore, con la complicità dell’altro cialtrone da rettangolo di gioco, Marcelo.
E poi il dopopartita, le strette di mano ed abbracci ai provocatori, Buffon e compagni con Sergio Ramos e CR7, forse per ringraziarli di avere fatto i bulli in campo; le dichiarazioni davvero stucchevoli, “gli episodi sono girati tutti storti”, “siamo delusi ma pronti a ripartire per la prossima stagione”, “non sappiamo cosa sia successo nella ripresa” (e se non lo sapete voi, egregi giocatori, come possiamo saperlo noi, che non vi abbiamo completamente visti?).
Vedete, quando si perde e si viene umiliati, occorre starsene zitti, non parlare, limitarsi a due tre battute di forma, complimenti agli avversari e poi basta.
Anche perché noi tifosi ci siamo stancati di sentire sempre propositi di riscatto per la stagione successiva, a finale di Champions perduta.

*******

Sicuramente qualcuno mi accuserà di ingratitudine per quanto sopra detto, mi accuserà di non rendere onore ad un gruppo che ha vinto tutto in Italia da tre anni di fila, e sei scudetti consecutivi, per essere leggenda.
Sarà.
Ma io ho gioito per le vittorie, ringraziato gruppo per scudetto e coppa Italia, mi sono esaltato per questi trionfi; però essendo juventino, e non, che so, interista che vive di ricordi di triplete e parla di quello per non parlare dell’ennesima figuraccia stagionale, o napolista che deve festeggiare il ricordo di uno scudetto a trenta anni di distanza, o milanista che parla sempre di 7coppe7, per non parlare della vicenda closing, e non spiegare chi sia davvero padrone del Milan, ecco essendo juventino e non uno qualsiasi di queste tifoserie, non posso non dimenticare che per ogni juventino la vittoria più importante è la prossima, non quella già conquistata, e questo per non vivere solo di ricordi e bearsi su di questi.
E la prossima vittoria, per noi juventini, doveva essere la Champions, quella cui più di tutti si tiene, e per la quale più di ogni altra cosa dovrebbe motivare un gruppo che ha a cuore la sua tifoseria.
Invece ho visto poco rispetto da parte della società, nella organizzazione della trasferta a Cardiff, non facendo affatto tesoro degli errori di due anni addietro, e poco rispetto dei giocatori sia alla memoria di tifosi che oggi non ci sono più e che vengono dileggiati in tante curve italiane, sia dei tifosi presenti a Cardiff, o presenti da tutta Italia a Torino, con quello che ne è seguito.
Tifosi che hanno mostrato in tutti i modi il loro amore verso i colori e verso i loro beniamini.
E non mi si venga a dire che sarei tifoso solo quando si vince.
Già in passato ho avuto modo di scrivere che la mia passione per la Juventus nacque quando i bianconeri non erano al vertice del calcio italiano, quei colori ho seguito quando per nove anni non abbiamo vinto scudetti, ho anzi avuto modo di dire più volte che la Juventus più amata da me è quella del biennio di Dino Zoff, gruppo modesto ma che se la giocava sempre e contro tutti, e nonostante la modestia ci diede soddisfazioni di vincere qualcosa di importante, o di vendere cara la pelle contro chi era molto più forte, mostrando quale deve essere il vero spirito di chi veste il bianconero.
C’ero pure in quella maledetta estate 2006, anzi mi onoro di essere stato il primo a provare a scrivere la storia dell’altra farsopoli, quando i media di regime bombardavano con il racconto voluto da Guido Rossi, esecutore di volontà decise da altri e altrove (ed all’epoca certe marce venivano fatte con l’obbligo di non citare e difendere la Triade, e finivano con strette di mano a Cobolli Gigli sotto la sede di Corso Galfer), e non sono certo fuggito negli anni dei settimi posti.
Ma stavolta la delusione è davvero notevole, non per la sconfitta di per sé.
Certe sconfitte le ho pure esaltate come prova di vera indole juventina, il perdere di misura contro l’Ajax squadra forte più forte di tutti i tempi; ho qualche anno addietro raccontato il modo di essere orgoglioso dei colori bianconeri, anche alla fine di un 3 – 5 subito in casa dal Napoli di Maradona e Careca; non mi sono vergognato affatto quando nel 2013 il Bayern ci eliminò, la squadra aveva dato davvero tutto, idem lo scorso anno, sempre per mano del Bayern, semmai la vergogna la provai quando nel 2009, con due risultati possibili, sempre il Bayern ci rispedì a casa al termine di una prestazione vergognosa, epilogo di un girone eliminatorio di CL decisamente deludente.
Ma era una Juventus diversa, non competitiva al meglio.
La Juventus 2017 no, non ci doveva tradire così proprio nell’appuntamento fondamentale, per questo non mi sento di ringraziarli in alcun modo stavolta.

*******

Quando le delusioni sono troppo forti, penso sia giusto rifletterci sopra e bene.
Per questo sto pensando ad un anno sabbatico, non rinnovando l’abbonamento allo stadio, e non continuando nei commenti alle gare di campionato.
Su questo sito scrivo da tantissimo tempo, fin da quando aveva la denominazione originaria, poi mutata per ragioni che mi astengo dal riferire, in quella attuale, un hobby iniziale divenuto per me un appuntamento fondamentale, tanto da ritenermi parte della famiglia che ha creato e lanciato questo sito, sicuramente il più completo ed aggiornato come banca dati dei colori bianconeri, voce libera per la tifoseria e per discutere tra tifosi.
Non penso quindi di non avere manifestato attaccamento ai colori bianconeri, anche nei momenti difficili: ma è arrivato il momento di vedere se davvero società e giocatori amano la tifoseria bianconera allo stesso modo di come la tifoseria bianconera ami la Juventus.
E vorrei vedere comportamenti in tal senso, in campo e fuori.



E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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