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Serie A |
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Giocate |
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Vittorie |
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Pareggi |
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| 898 (19,71%) |
Sconfitte |
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Subiti |
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| C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
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Giocate |
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| 279 (54,92%) |
Vittorie |
917 (59,74%) |
| 112 (22,05%) |
Pareggi |
358 (23,32%) |
| 117 (23,03%) |
Sconfitte |
260 (16,94%) |
| 864 |
Fatti |
2.701 |
| 467 |
Subiti |
1.361 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 17.03.2014
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Genoa - Juventus 0 - 1 - NON CI FERMANO NEPPURE GLI ARBITRI!
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di Antonio La Rosa
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Una vittoria che vale oro, per come è maturata, e che chiude definitivamente ogni discorso scudetto, da ritenersi ormai in bacheca.
Vittoria maturata in extremis, direi contro le situazioni ambientali davvero precostituite, Genoa con un furore mai visto in stagione, che ha provato a metterla in rissa fin dalle prime battute, e una direzione di gara decisamente ostile e non in buona fede: ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, diceva una famosa frase di un celebre film di Belushi, e in una serata difficile i colpi da campione sono venuti appunto dai due campioni del mondo, Pirlo e Buffon.
Per l’antijuventinismo in servizio permanente effettivo, non c’è altro che dargli appuntamento alla prossima stagione, insomma di ritentarci dato che quest’anno è andata male
La tattica
Formazione bianconera quasi in emergenza, visto il riacutizzarsi nel pre partita dell’affaticamento muscolare di Barzagli, sostituito da Caceres, ma con il rientro a centro della difesa di Bonucci, linea di centrocampo solita, e in avanti l’inedita coppia Llorente – Osvaldo; Genoa con il solito modulo di Gasperini, ma tridente d’attacco molto teorico, invero il solo Gilardino unica punta, supportata da Bertolacci e Sculli.
Sul campo si è notata una asfissiante marcatura di Matuzalem su Pirlo e fin dalle prime battute una veemenza di gioco dei genoani alquanto sospetta, già nelle prime battute una entrataccia da “arancione” di De Maio su Lichtsteiner, quindi una proditoria gomitata di Gilardino su Bonucci, ma più in generale un atteggiamento quasi provocatorio dei giocatori rossoblu, una sorta di intimidazione preventiva.
Quindi poco gioco, quasi una sorta di tamburello (mi perdonerà il presidente della federazione apposita …), difficile per i bianconeri costruire azioni da rete, anche se un gol era arrivato con Osvaldo, su azione confusa, una ribattuta errata di un difensore genoano, un rimpallo su Llorente e palla a Osvaldo, che segna, ma da posizione irregolare secondo la terna arbitrale; più avanti altra marcatura sempre di Osvaldo, stavolta chiaramente regolare per tutti eccetto l’assistente di linea (per la cronaca, è o stesso che vide fuori in coppa Italia il cross di Isla sul gol annullato a Peluso a Roma); nel mezzo gioco asfittico con i padroni di casa incapaci di impensierire la retroguardia bianconera, ma dediti a distruggere ogni possibile fonte di gioco della Juventus.
Ripresa sulla stessa falsariga, ma con i padroni di casa più intraprendenti, anche per la sostanziale impunità del loro atteggiamento, ed invero qualche occasione pericolosa viene creata con Buffon però reattivo in una circostanza su Gilardino.
Quindi gli episodi incriminati nella ripresa, un mani in area genoana su cross di Llorente, ritenuto irrilevante (arbitro di porta il famigerato Guida …), subito dopo un mani di Vidal su traversone che aveva una traiettoria in uscita dall’area di rigore bianconera, veniva invece sanzionato con la massima punizione da Mazzoleni: Buffon però respinge il tiro di Calaiò.
Nel finale, quando ormai sembrava già oro colato il punto, visto il contesto, la perfetta punizione di Pirlo, a dare i tre punti praticamente decisivi per l’esito finale del campionato.
La Squadra
Nella valutazione non può non essere considerata la situazione ambientale: ossia una avversaria che a mio giudizio era stata caricata a dovere contro i bianconeri (Gasperini, al di là delle parole diplomatiche, evidentemente mantiene qualche ruggine verso una società che non l’ha mai preso in considerazione per la panchina della prima squadra, dopo i successi della formazione Primavera) e conoscendo il loro presidente onestissimo, non escludo qualche mega premio a vincere per i suoi.
Ma a parte ciò, non pare che la squadra sia nelle condizioni fisiche migliori, e in un certo senso rimedia con l’esperienza e l’organizzazione di gioco a questa lacuna.
Direi bene la difesa, una sola occasione lasciata ai genoani, rigore a parte, a conferma che i meccanismi funzionano anche quando c’è qualche assenza; a centrocampo invece la marcatura asfissiante su Pirlo, unita alla serata non certo brillante di Vidal, ha evidenziato limiti nella fase di impostazione della manovra, i cambi di gioco sulle fasce non sono stati precisi e tempestivi come in altre circostanze; infine l’attacco ha dovuto lavorare molto ma quando una coppia viene schierata per la prima volta, è indubbio che non si può ritenere che possa fare sfracelli
I Singoli
Come dicevo, è stata la partita dei reduci di Berlino 2006, Buffon ha impedito il possibile vantaggio genoano, Pirlo ha pennellato la punizione perfetta che ci ha consegnato i tre punti.
Degli altri, in risalita Pogba, dopo alcune prestazioni incolore, bene nel complesso tutti i difensori, con Chiellini sugli scudi; direi anche positiva la prova degli attaccanti, Osvaldo il gol l’ha pure realizzato, che poi qualcuno pensasse a non diventare vittima del “sentimento popolare diffuso” è un altro discorso; idem Llorente, solito lottatore ma mai palloni giocabili come attaccante, dunque nessuna conclusione.
Le prospettive
Il campionato è finito, andate in pace!
Qualunque sia il risultato della Roma stasera, e sempre ammesso che i giallorossi riescano a battere nel recupero il Parma, formazione che sembra ormai lanciata verso un meritato piazzamento nei posti che valgono l’Europa, la quota matematica scudetto, realisticamente, ritengo sia scesa a 91 punti reali, come dire, ai bianconeri bastano 16 punti in dieci gare, e, calendario alla mano, nelle prossime gare, i bianconeri avranno a che fare con tutte le ultime in classifica, Livorno e Bologna in casa, Catania e Sassuolo fuori; si aggiunga pure che le ultime casalinghe saranno contro avversarie insidiose ma non insormontabili come Atalanta e Cagliari, per potersi affermare che le trasferte sulla carta impegnative contro Napoli e Roma possono rivelarsi gare da affrontarsi senza rischio alcuno di classifica, la seconda probabilmente a cose fatte.
Il che significa che l’impegno di giovedì sera al Franchi, gara di ritorno di EL è l’unico vero scoglio che dovranno affrontare i bianconeri per puntarsi almeno ad un secondo trofeo stagionale, di ripiego quanto si voglia, ma che sancirebbe il ritorno della Juventus alla vittoria in una competizione oltre Alpi.
La domanda semmai è un’altra: si tiene davvero a vincere questa competizione, tenuto conto che la finale si gioca proprio nel nostro stadio?
E qui i dubbi ci sono, tenuto conto delle scelte di Conte in queste ultime uscite della squadra, di certe dichiarazioni pubbliche, ed anche della notizia che gira, secondo la quale se da un lato sarebbe stato previsto un premio scudetto integrativo se si toccano i 100 punti, dall’altro pare non ci sia alcun premio aggiuntivo in caso di vittoria in Europa League.
Io non so se è vera la notizia, so con certezza che farebbe male, molto male, all’ambiente bianconero, dalla dirigenza fino all’ultimo dei tifosi, una possibile eliminazione per mano di una squadra italiana, che annovera la tifoseria più squallidamente antijuventina che ci sia in circolazione.
Anche perché poi si coltiverebbero i soliti luoghi comuni della Juventus vincente in Italia ma non in Europa, perché non avrebbe quel potere (sic!), che entro confine gli consentirebbe di vincere.
Certo, se uno rivede la prestazione di ieri sera di Mazzoleni, e ripensa anche ad altre direzioni di gara recenti con i bianconeri in campo, farebbe sicuramente fatica (a meno di una faziosità delirante irreversibile), a sostenere che la Juventus sia in testa per arbitraggi favorevoli, anzi da ultimo si vince soprattutto contro gli arbitri (Milan, Fiorentina, Genoa, e ci metterei pure il derby, nonostante si sia speculato molto per un episodio ritenuto a noi favorevole): ma vedete, le vie della faziosità e dell’impostura antijuventina sono infinite, al punto da farsi sparire dalle moviole tutti gli episodi a danno dei bianconeri.
Come malignamente detto proprio da Conte ai microfoni di Mediaset Premium ieri sera nelle interviste dopo partita, visto che a differenza di altre volte Paparesta non aveva mostrato gli episodi da moviola a danno dei bianconeri.
La giornata di campionato.
In attesa dei risultati dei posticipi del lunedì, il dato emergente della giornata è la crisi irreversibile del Milan, alla terza sconfitta di fila, e praticamente fuori da tutto, comprese velleità di piazzamento EL.
Prevedibile vittoria dei viola contro il Chievo, meno quella dell’Inter a Verona, contro una formazione casalinga fin troppo remissiva, evidentemente le reminiscenze di Mandorlini, osannato dai tifosi nerazzurri a fine gare, sono state più forti di ogni altra carica, magari derivante dal poter lottare per un piazzamento EL a primo anno ritornati in A.
In coda vittorie preziose per Sassuolo e Livorno, e situazione ormai critica per il Catania, prossimo avversario dei bianconeri.
Le mie postille
1 – Una polemica evitabile.
La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dalla polemica sorta tra la Signora Mariella Scirea e il gruppo ultras dei Drughi.
Tutto nato da un limitatissimo coro scandito domenica scorsa, in occasione di Juventus – Fiorentina, in risposta al solito sciagurato coro viola sulla tragedia Heysel, e naturalmente quando qualcosa riguarda la Juventus e i suoi tifosi, c’è sempre qualche intelligente che deve prendere parola, in questo caso il rappresentante delle comunità ebraiche in Italia, con le solite accuse idiote di razzismo e antisemitismo, che lasciano il tempo che trovano, trattandosi di un coro stupido quanto si voglia, ma urlato in tutti, ripeto TUTTI gli stadi d’Italia.
Incomprensibile invece l’intervento di Mariella Scirea, che ha minacciato di togliere il nome di suo marito dalla curva se si ripetono cose del genere, duro, anche troppo forse, il comunicato successivo dei Drughi in risposta.
E così siamo di fronte all’ennesima polemica interna, della quale si poteva e doveva fare a meno, specie in un periodo e in una stagione, nella quale, come sempre i colori bianconeri sono di fatto accerchiati da ogni forma di aggressione mediatica, come non avveniva da anni.
Perché certi cori saranno inopportuni, saranno anche con velate intenzioni razziste, ma in quanto cori da stadio ormai sono diventati quasi abituali e dunque non è questione di tifoseria bianconera, ma più in generale, per cui o si adotta una totale guerra a tutti i cori inappropriati (e purtroppo la tifoseria bianconera si sorbisce quelli peggiori da sempre, compresi alcuni che inneggiano sciaguratamente anche alla prematura morte di Gaetano Scirea), oppure è davvero inutile farne una questione di rispetto alla immagine di un grande campione quale per tutti noi juventini è stato e sarà sempre Scirea.
Anche perché poi alla fine, come si è visto, c’è chi ci specula, e gratuitamente, sul nome di Scirea, facendosi scudo della vedova, come si è avuto modo di leggere nei vari quotidiani sportivi non editati a Torino.
Nel frattempo continuano certi comportamenti inqualificabili, compreso l’ennesimo assalto al pullman della Juventus di rientro da Genova, ma naturalmente questo non fa notizia.
2 – Scemo della settimana.
I moviolisti ieri sera sono saliti in cattedra, dovendo provare in qualche modo a dimostrare che forse Mazzoleni non era stato poi tanto ostile alla Juventus, dopo gli scempi compiuti, per cui hanno dovuto lavorare di fantasia per minimizzare.
In questo lavoro di fantasia, come al solito, qualcuno riesce a distinguersi dagli altri, e anche stavolta non poteva che essere lui, il Pistocchi Maurizio di Milanset, ad escogitare una perla delle sue.
Sapete perché non era rigore per la Juve il mani di Antonelli nella ripresa?
Perché il braccio non troppo ampio e largo dal corpo? No, in effetti era totalmente aperto.
Perché il pallone tirato da Llorente era da distanza ravvicinata? Nemmeno, invero c’era un metro e mezzo abbondante.
Ecco quindi la soluzione del mezzo moviolista: PERCHE’ E’ STATO LLORENTE AD AVERE TIRATO INTENZIONALMENTE IL PALLONE SUL BRACCIO DI ANTONELLI!
Come dire, non si arrende neppure di fronte all’evidenza …
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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Juve 2023-2024
