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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.580 |
Giocate |
3.089 |
2.508 (54,76%) |
Vittorie |
1.699 (55,00%) |
1.173 (25,61%) |
Pareggi |
837 (27,10%) |
899 (19,63%) |
Sconfitte |
553 (17,90%) |
8.194 |
Fatti |
5.378 |
4.459 |
Subiti |
2.910 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
512 |
Giocate |
1.558 |
281 (54,88%) |
Vittorie |
927 (59,50%) |
113 (22,07%) |
Pareggi |
370 (23,75%) |
118 (23,05%) |
Sconfitte |
261 (16,75%) |
871 |
Fatti |
2.737 |
472 |
Subiti |
1.378 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 19.08.2012
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TUTTI GLI UOMINI DEL DELINQUENTE - SEI ANNI DOPO - III
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di Antonio La Rosa
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A – ti riferisci per caso alla interferenza della politica con il calcio?
G – diciamo di si. In particolare si è venuto a creare una sorta di “protettorato politico - economico” di società calcistiche, ed in tale modo le sorti dei club sono state legate alla “fortuna” dei padrini protettori. Ma non solo.
A – cosa allora?
G – l’operazione Stream – SDS, era l’inizio di un progetto mirante alla nascita di un polo televisivo alternativo a RAI e Mediaset, nel momento in cui il gruppo Telemontecarlo, di proprietà di Cecchi Gori, passava sotto controllo di Telecom, cambiando nome in La7: in altri termini, una area politica privatizza a danno dello Stato la più grande azienda telefonica fissa e mobile, questa azienda finisce nelle mani di imprenditori vicini a quell’area politica, e cominciano gli investimenti nel settore televisivo, rilevandosi alcuni canali analogici del gruppo Telemontecarlo, e lanciandosi il nuovo polo satellitare Stream che, per attecchire ed avere spazi di inserimento forti sul mercato, investe sul calcio, riempie di denaro le società di calcio che di fatto accettano di diventare “società amiche”, al punto che questi club, con i loro dirigenti, Sensi, Cragnotti, Tanzi, Cecchi Gori, si uniscono fra di loro per la gestione comune dei diritti televisivi di Roma, Lazio, Parma e Fiorentina; Stream addirittura acquista i diritti televisivi di queste squadre senza alcuna considerazione del bacino d’utenza e del numero di abbonati potenziali, come pure fa ponti d’oro al Napoli per strapparlo da Tele+, strappa alla concorrenza Bologna, Udinese e Sampdoria, sempre con contratti a cifre non giustificabili. Ti ricorda qualcosa?
A – beh … intreccio tra politica, informazione, finanza e società di calcio, un po’ come accaduto per Calciopoli, ma senza intervento della magistratura.
G – non nel modo che avremmo visto nel 2006, ma non è stata poi assente, o meglio è stata volutamente assente nel non voler vedere cosa stesse accadendo. Ma è evidente che questa operazione sancisce ufficialmente l’ingresso e l’interferenza della politica nel calcio. Ad ogni modo, come sai, Stream dilapidò il dilapidabile, ma peggio fecero le quattro squadre del gruppo SDS, capaci di spendere tutto quanto ricevuto per un triennio in un solo anno, convinte forse che, avendo copertura politica e finanziaria, potevano trovare sempre una soluzione in caso di difficoltà economiche. Purtroppo per loro le cose andarono diversamente, elezioni 2001, sconfitta del centrosinistra, e come primo gesto, il gruppo Colaninno – De Benedetti si liberò immediatamente di Telecom – Stream – La7, cedendo tutto a Tronchetti Provera, il quale, visti i buchi esorbitanti, ridimensionò i progetti di La7, e provvide subito a trovare un acquirente per Stream, la cui situazione economica era disperata. L’acquirente come sai è stato Murdoch, che successivamente ha rilevato pure Tele+ Italia, creando il polo unico Sky.
A – insomma fuga preventiva di Colaninno – De Benedetti, fallimento del progetto terzo polo televisivo, e squadre del gruppo SDS rimaste con il sedere per terra. Ed invero Fiorentina fallita, Parma fallito pure ma salvato dalle cessioni dei suoi pezzi pregiati, anche il Napoli successivamente fallito, Bologna e Parma poi finite entrambe in B dopo anni di salvezza stentata. Una sciagura insomma l’operazione Stream.
G – una sciagura e il presupposto del più grosso scandalo calcistico del ventunesimo secolo, il salvataggio di Roma e Napoli nel 2003, e per farlo, hanno sconvolto di tutto, mettendo definitivamente il calcio sotto l’ala protettiva di politica, finanza e sistema bancario. Ed anche in quel caso, parlo dell’estate 2003, una stampa miope, che ha coperto il tutto: ricordati bene, i fatti del 2003 sono l’embrione di quello che sarebbe accaduto nel 2006, e a mio modo di vedere, la linea errata scelta da Moggi e Giraudo in quelle vicende, sarebbe stata l’inizio della fossa che avrebbero scavato loro i nemici.
A – le vicende del 2003 le ricordo bene, non fosse altro perché, da catanese, ho vissuto indirettamente il maldestro tentativo di affossare il Catania per salvare il Napoli in B.
G – quella fu la cosa forse meno sporca; la peggiore fu l’ammissione alla serie A della Roma, che invero doveva essere radiata, e per completare l’opera, siccome non riuscì l’operazione di inguaiare il Catania, e si pose il problema di salvare ad ogni costo il Napoli, ecco la B a 24 squadre, prologo per la serie A a 20 squadre.
A - la vicenda del Catania la ricordo bene. Uno strano caso di "squalifica non scontata" di un giocatore etneo, che invero era stata scontata l'anno precedente, ricorso del Siena respinto in primo e secondo grado, poi una sentenza "interpretativa retroattiva" della famigerata Corte Federale (quella che, sempre con sentenza interpretativa retroattiva, di fatto consegnò lo scudetto alla Roma nel 2001, con la sanatoria della posizione irregolare dei giocatori Nakata e Assunçao), consente di dare vinta al Siena la partita con il Catania, penalizzando gli etnei di un punto, in modo di far arrivare a pari punti al quart'ultimo posto etnei e Napoli, salvando i campani per vantaggio negli scontri diretti.
G - hai buona memoria ...
A - per mesi a Catania non si è parlato d'altro. Ricorso al TAR Sicilia vinto dal Catania, e quella che venne sprezzantemente ritenuta una sentenza casareccia, resistette a tutte le impugnazioni successive della Federcalcio. Si narra a Catania di una telefonata di Gaucci, all'epoca patron della squadra siciliana, con un interlocutore ignoto, nella quale avrebbe detto più o meno "riferisci ai tuoi capi che per domani ho convocato una conferenza stampa, e se ancora volete continuare la guerra con il Catania, spiettellerò ai quattro venti tutto quello che loro temono io possa dire". Conferenza stampa a dire il vero convocata e annullata all'ultimo momento.
G - magari avrebbe parlato di Perugia - Juventus del maggio 2000, e di Perugia - Milan dell'anno precedente; o magari avrebbe parlato di qualche affare andato male con Franco Sensi, garantito però da Carraro in persona ...
A - certo è che poi nacque l'operazione B a 24 squadre, per salvare capra e cavoli, con il ripescaggio "per meriti sportivi" della Fiorentina.
G - e stai omettendo la cosa più grave, la storia delle fideiussioni false.
A - non la sto omettendo, la ricordo, anche se non nei dettagli.
G - e sono proprio i dettagli quelli che spiegano molte cose. Hai intanto parlato del "tuo" Catania e di come reagì nel 2003; ma dovresti ricordarti che dieci anni prima, nel 1993, sempre il Catania era stato vittima di uno scandalo vergognoso, la radiazione poi commutata in esclusione dai campionati professionistici ed ammissione al campionato di Eccellenza, sempre grazie ad una sentenza del TAR: la vicenda nacque appunto per una iscrizione ritenuta tardiva al campionato di C1, Massimino, parecchio tempo prima, aveva formalizzato alla Federazione richiesta di differimento del pagamento di iscrizione al campionato, avvalendosi delle agevolazioni statali conseguenti al terremoto del dicembre 1990.
A - sbaglio o fu proprio Matarrese, all'epoca presidente FIGC, ad impuntarsi contro il Catania?
G - non sbagli, e quello che forse non ricordi è che la Lega Semiprofessionisti comunicò al Catania il diniego del differimento solo il giorno della scadenza delle iscrizioni, e a banche già chiuse, in modo da impedire al Catania di poter comunque provvedere al pagamento. Il giorno dopo, Massimino si recò presso la sede della Lega Semipro, con il denaro contante, ma gli venne rifiutato, e da lì iniziò lo scontro giudiziario tra società etnea e Federazione.
A - mentre, al contrario, dieci anni dopo, Matarrese, vice presidente vicario della Lega Professionisti, sostenne l'esatto contrario, non si possono radiare Roma e Napoli, per ragioni di ordine pubblico, come dire, loro possono violare il regolamento, noi le copriremo.
G - Matarrese coprì Carraro, e di converso pure la Roma, mentre il Napoli comunque sarebbe fallito lo stesso, ma con il ritardo di un anno. Ti sfugge la cosa peggiore, la storia delle fideiussioni.
A - non mi sfugge, ricordo bene che si trattava di fideiussioni false, e presentate anche in ritardo rispetto al termine di chiusura delle iscrizioni: lo scandalo fu proprio questo, presentata, e con ritardo carta straccia (non denaro contante come dieci anni prima, da parte di Massimino per iscrivere il Catania), e nessun provvedimento adottato.
G - vero, quello che dici, ma ti mancano gli elementi più rilevanti. Comincia intanto a chiederti come mai dovettero ricorrere a fideiussioni per l'iscrizione al campionato.
A - semplice, non avevano i soldi per potersi iscrivere.
G - non solo, non avevano i soldi, ma neppure avevano le condizioni minime per poter garantire un pagamento, e dunque per poter trovare una assicurazione o una banca che potesse emettere una polizza fideiussoria a loro favore. Dovresti sapere che le fideiussioni vengono prestate previa accertamento sulle condizioni patrimoniali del soggetto garantito, come dire, può pagare, ha bisogno di tempo per pagare, ma il patrimonio è solido per cui pagherà certamente: di conseguenza io fideiussore posso garantirtelo al punto che se non paga lui, pagherò io e poi recupererò comodamente nei confronti del mio garantito. Tradotto, la prima cosa che cerca una compagnia assicuratrice o una banca, per stipulare una polizza fideiussoria a quei livelli, è lo stato patrimoniale della società di calcio, e da lì può appurarsi se è davvero in condizione di poter adempiere anche con dilazioni nel tempo, o meno.
A - Roma e Napoli dunque non avevano alcuna possibilità di trovare qualcuno che garantisse con fideiussione, e non avevano il denaro per l'iscrizione, insomma erano tecnicamente fallite.
G - esatto. Poi le fideiussioni arrivarono, anche se in ritardo, e in un primo momento vennero accettate, almeno fino a quando, una inchiesta giudiziaria, scoprì che si trattava di polizze false, in quanto mai realmente emesse e contabilizzate dalla società, firme false di amministratori di una società, la SBC, con sede in Civitanova Marche, si scopre che ad aver suggerito a Sensi e agli altri, di rivolgersi a questa società, sarebbe stato il segretario della COVISOC (la commissione che valutava la regolarità dei bilanci delle società calcistiche e dunque delle iscrizioni ai campionati), e così la Roma, a dire del suo presidente, sarebbe diventata "parte lesa" di una truffa, e così per salvare i truffati, hanno riaperto i termini e consentito alle romane e al Napoli di potersi iscrivere con il loro comodo e appena avute nuove polizze fideiussorie.
A - parte lesa la Roma, come sempre ...
G - qui entra in gioco la nostra informazione sportiva. Nessuno ha notato che la società in questione era di Civitanova Marche, provincia di Macerata, città d'origine di Sensi, che peraltro all'epoca era anche sindaco di un paesino della zona, Visso.
A - vero ... neppure io avevo fatto caso a questa coincidenza territoriale.
G - dunque un dirigente sportivo marchigiano, che poteva trovare tutte le società che voleva a Roma, ne va a cercare, su "consiglio" (si dice ...) del segretario COVISOC, una nella sua provincia d'origine, e viene creduto quando sostiene che non conoscesse nè la SBC, nè gli amministratori, nè il broker che avrebbe preparato tutto.
A - capito. Ma che c'entra questa storia con Moggi e Giraudo?
G - eccome se c'entra. Quando l'intreccio politica - finanza - sistema mediatico - giustizia, decide, violando spudoratamente le regole vigenti, di salvare società di calcio che invero andavano radiate, vuol dire che quell'intreccio può colpire chiunque anche alla rovescia, ossia decidendo di distruggere chi è in regola. Lo scandalo è la violazione delle regole per favorire qualcuno e nessuno che si sia ribellato. Moggi e Giraudo, che potevano impuntarsi in quel preciso momento, e pretendere il rispetto delle regole, parlando a nome della società più importante d'Italia, preferirono invece assecondare quel salvataggio, addirittura si fecero garanti del ripescaggio della Fiorentina in B, pensando che, partecipando al salvataggio di Roma e Napoli, la loro posizione si sarebbe ulteriormente consolidata anche nei rapporti con l'ambiente calcistico romano.
A - ed invece?
G - ed invece quello fu l'inizio di tutto, chi invero trasse beneficio dall'operazione fu proprio Galliani che ottenne una sorta di "protettorato" della Roma, e l'anno dopo si liberò pure della presenza ingombrante di Matarrese in Lega, come dire, l'area rossonera aveva il pieno controllo dei "palazzi" che comandavano nel calcio. Ecco, quando tu parli di corsi e ricorsi storici, ho la sensazione che quella sorta di protettorato, si sia ricostituito anche adesso, e potrebbe essere la spiegazione delle vicende attuali.
(continua)
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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