Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.586 |
Giocate |
3.092 |
2.510 (54,73%) |
Vittorie |
1.699 (54,95%) |
1.177 (25,67%) |
Pareggi |
840 (27,17%) |
899 (19,60%) |
Sconfitte |
553 (17,88%) |
8.205 |
Fatti |
5.383 |
4.464 |
Subiti |
2.915 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
514 |
Giocate |
1.564 |
282 (54,86%) |
Vittorie |
929 (59,40%) |
114 (22,18%) |
Pareggi |
374 (23,91%) |
118 (22,96%) |
Sconfitte |
261 (16,69%) |
873 |
Fatti |
2.748 |
472 |
Subiti |
1.383 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 20.04.2009
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Juventus - Inter 1 - 1 - AMARA SODDISFAZIONE
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di Antonio La Rosa
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Non ci hanno battuto, nonostante tutto. Non ci hanno battuto nonostante la superiorità numerica, nonostante le gravi assenze e le squalifiche, nonostante i soliti errori tecnico – tattici di Ranieri e nonostante il solito Farina ad arbitrare con l’abituale sottomissione verso la squadra nerazzurra e l’abituale durezza verso di noi. E questo credo sia il succo di una gara e di una stagione intera, nella quale la Juventus deve proprio fare, a tutti i livelli, a cominciare dalla proprietà, a continuare con dirigenza, area tecnica (piuttosto chi è la mente responsabile dell’area tecnica? Secco? Mah …), allenatore, giocatori, bandiere comprese, e fino all’ultimo magazziniere, un profondo, critico e sereno mea culpa di cosa poteva invero riservarci il campo, se solo fosse stata compiuta qualche scelta di mercato più appropriata, se la preparazione non avesse prodotto tutti gli infortuni muscolari, se quelle “palle” che Ranieri ha visto (solo lui ad onor del vero) contro l’Inter, fossero davvero state mostrate in ben altri momenti della stagione ed anche contro i nerazzurri all’Olimpico. Era questo uno scudetto che si poteva vincere a mani basse, l’Inter di Mourinho è un bluff tenuto in vetta in Italia solo dalle protezioni federali e mediatiche, e non a caso è la squadra italiana eliminata nella maniera più indecorosa dalle coppe europee. Anche con Poulsen, anche con gli infortuni, anche con Farina arbitro del big match. Amara soddisfazione dunque avere raggiunto il pareggio in inferiorità numerica, e parlo di “amara”, appunto perché una Juventus in emergenza e che non ha giocato granchè bene, non ha affatto sfigurato contro i cosiddetti campioni d’Italia e poteva pure batterli, se ciò non è avvenuto credo che la spiegazione sia proprio quella che è venuta dalla curva della tifoseria bianconera più calda, con quel coro per Antonio Conte, che non è solo un invito a scegliere il nostro indimenticato ex capitano come futuro tecnico, ma un deciso invito alla dirigenza a rendersi conto che questo progetto, se tale è stato, non ha alcun futuro, altro che “crescita della squadra come previsto nei piani”, come dichiarato da Blanc!
Aspetti positivi
I minuti finali sostanzialmente riabilitano la squadra per una prestazione che fino a quel momento era stata appena appena sufficiente: sono venuti fuori orgoglio, carattere e spirito di gruppo, ed il pareggio penso sia il giusto premio per chi non ha abbassato la testa contro avversari ed avversità.
Aspetti negativi
La squadra è troppo prevedibile, gioca praticamente in orizzontale, mancano le accelerazioni e i cambi di gioco, manca la fantasia. Come dire, le assenze pesano soprattutto quando le alternative non sono di valore.
Sul podio
Grygera Gli va la palma del migliore per il gol del pareggio, quando ormai si era un po’ tutti rassegnati alla sconfitta. A coronamento di una gara tutto sommato giudiziosa, nella quale ha garantito copertura sulla sua fascia di competenza e discreta spinta offensiva. Rovescio della medaglia, se nel derby d’Italia il migliore dei bianconeri è un difensore, significa che molte cose non hanno funzionato a dovere.
Buffon Non mi è sembrato irreprensibile nel primo tempo, sulla conclusione di Balotelli, fortunatamente salvata da Tiago, ma si è riscattato alla grande con una provvidenziale uscita su Stankovic e due ottime parate nella ripresa.
Giovinco In poco più di dieci minuti ha fatto quanto altri in tutta la gara, è stato l’unico a puntare gli avversari e provare a saltarli per creare superiorità numerica, non a caso la squadra in inferiorità numerica è stata più incisiva, fino al gol, su un angolo finalmente battuto come si deve.
Ibrahimovic Permettetemi la provocazione, ma credo vada giustamente messo sul podio dei migliori in bianconero, vista l’assoluta evanescenza ed inutilità manifestata in campo. In sostanza gli avversari hanno giocato praticamente in 10 per tutta la gara, lui ha fatto da spettatore non pagante, per questo non si è sentita più di tanto l’inferiorità numerica, dopo l’espulsione di Tiago. Ed è la quarta partita di fila che il nostro ex gioca in maniera anonima contro di noi. Chi ha memoria, ricorderà che a maglie invertite, lo svedese era sempre incontenibile, quattro gare una migliore dell’altra: a conferma che lui diventa devastante solo quando gioca contro squadrette …
Una menzione inoltre va data al reparto difensivo, che ha tenuto bene, una sola leggerezza iniziale, fortunatamente sventata proprio da Tiago, e per il resto i pericoli sono arrivati solo nel finale, a squadra sbilanciata e con tiri da fuori area.
Dietro la lavagna
Ranieri A fine gara ha dichiarato che la squadra ha giocato con le “palle”. Contento lui, forse il suo massimo è la Fiorentina, o il Valencia, o il Chelsea prima di Abramovic: mentre qualcuno dovrebbe spiegargli che è sulla panchina di una squadra che si chiama Juventus Foot-Ball Club di Torino, ossia la squadra più importante d’Italia e tra le più grandi al mondo. Gare del genere potevano essere comprensibili nel biennio di Zoff, quando un organico oggettivamente modesto, rispetto alla concorrenza, era capacissimo di imporre il doppio pareggio all’Inter dei record di Trapattoni, ma non quando, pur in emergenza, si è all’ultima spiaggia per le residue speranze di scudetto. Diamogli pure tutte le attenuanti che si vogliano, centrocampo in emergenza, troppi assenti e squalificati, squadra demoralizzata per il doppio passo falso con Chievo e Genoa: ma un allenatore che si rispetti, deve accorgersi che il problema del gioco bianconero contro i nerazzurri stava proprio nella difficoltà di verticalizzazione e nella lentezza della manovra, oltre che nella imprecisione dei lanci a tagliare il campo o in profondità. Un altro avrebbe subito schierato Giovinco ad inizio ripresa, al limite in sostituzione di Tiago, e rimodellando la squadra con un rombo a centrocampo; o anche con un doppio cambio schierando De Ceglie sulla fascia, al posto di uno tra Nedved o Molinaro. Invece ha aspettato metè ripresa, squadra già in svantaggio, e … Trezeguet per un tridente, in una squadra che invece aveva bisogno di chi desse fantasia e servisse le punte. In sostanza, lo scudetto, vista la forza (o meglio la modestia) dell’Inter, era davvero a portata di mano, sarebbe bastato crederci anche da parte sua, altro che “prestazione con le palle”!
Del Piero Irritante, ormai gioca più per sé che per la squadra, si intestardisce in iniziative personali, non appoggia mai il gioco dei compagni, e non a caso qualche fischio si è levato anche contro di lui.
Tiago Unico lampo, il salvataggio nel primo tempo a Buffon già battuto, poi si è visto poco ed è stato ingenuo in occasione dell’espulsione. Ma se deve fare il mediano anziché il play, non è che si possa pretendere altro.
Poulsen Troppi lanci a casaccio, o passaggi solo in orizzontale, come dire, anche il peggiore Tacchinardi avrebbe fatto molto meglio. Vale per lui il discorso fatto per Tiago ma alla rovescia: se un mediano deve fare il regista, non si può pretendere un gioco ordinato e lineare.
Tirando le somme
Il commento alla gara, nel suo significato, è stato fatto all’inizio, e per certi aspetti potrei ricopiare quando scritto la settimana scorsa a commento di Genoa – Juventus, dato che la gara conferma una cosa, questa Juve, così come è stata costruita da Ranieri, è al capolinea. Lo è nei suoi elementi che hanno fatto grandi cose in passato, mi riferisco a Del Piero, autore dell’ennesima prova deludente; lo è nella filosofia di gioco, squadra troppo prevedibile, priva di fantasia, e se mancano certi titolari questi limiti si accentuano; lo è nella guida tecnica, ancora una volta lettura approssimativa della gara e cambi tardivi e non ineccepibili. Il problema sta proprio qui: l’hanno capito di essere al capolinea? Le dichiarazioni finali di Ranieri sembrano dire il contrario; idem la notizia del ritorno di Cannavaro in bianconero, come dire il rinnovamento riparte dal passato e da un trentaseienne a parametro zero! Questa è la cosa che preoccupa di più, non certo un pareggio al termine di una gara che tutto sommato è stata giocata al massimo delle forze dai bianconeri, quelli rimasti disponibili, al netto di infortuni e squalifiche. La Juventus non può regalare a nessun avversario l’assenza di gente come Camoranesi, Sissoko, Marchisio, Amauri; ma non può neppure continuare in avvenire con giocatori che ormai sono decisamente in fase calante, dunque occorrono forze fresche, e soprattutto ben guidate dalla panchina. E’ una risposta logica il ritorno di Cannavaro? Io credo di no, e non per ragioni di “tradimento” da non perdonare, ma perché si tratta di un arrivo per una stagione massimo, come dire, fra due anni avremo lo stesso problema, anzi raddoppiato, visto che Legrottaglie va sui 34. Insomma manca un disegno logico per la costruzione della squadra futura, come invero è mancato nel presente: Poulsen non è da Juve, o nella migliore ipotesi non era lui a poterci far compiere il balzo in avanti, occorre pensare ad un esterno destro di valore, ad un centrocampista di qualità, ad altri buoni innesti per fare in modo che in caso di assenza di titolari, chi entra non fa notare la differenza. Solo così si può tornare ad essere protagonisti e vincenti.
Le mie postille
Lettera aperta da un … razzista!
Gentilissimi giornalisti, opinionisti, commentatori e tromboni vari del calcio italiano, chi vi scrive è uno che, aggirandosi ormai nel mezzo secolo di esistenza, ha scoperto di essere improvvisamente diventato … razzista. Si, perché chi vi scrive è uno che sabato sera era allo stadio, precisamente in curva sud Scirea, terzo settore, dunque nel bel mezzo della tifoseria che ha suscitato così tanto scandalo, al punto che da due giorni, a reti, testate e giornali unificati, viene additata come la tifoseria dei cori vergognosi contro un immacolato giocatore della pura e casta Inter, ossia l’italiano Balotelli Mario. Fatto così scandaloso che il presidente della FIGC (Federazione Interista Gioco Calcio), fatto mai accaduto in passato, ha addirittura ritenuto doveroso convocare una conferenza stampa nella quale si è scusato con l’opinione pubblica (cfr.: http://www.asca.it/news-CALCIO_BALOTELLI__ABETE__MI_SCUSO_CON_OPINIONE_PUBBLICA-824645-ORA-.html ). Già: il nostro presidente si scusa per due – tre cori inopportuni, non certo quando c’è gente che finisce all’ospedale accoltellata! Chi vi scrive non ha in alcun modo gridato alcunché nei confronti di questo ragazzino tanto viziato quanto provocatore ed antisportivo, eppure mai come ora si sente di dovere solidarizzare con una curva che avrà anche punte di eccesso nelle manifestazioni di tifo contro, avrà anche atteggiamenti formalmente di scarsa civiltà e di scarso rispetto, ma che non è affatto peggiore di altre curve, anzi ritengo sia certamente migliore di tante altre. Chi vi scrive è stato in stadi nei quali il lancio di oggetti contro tifosi ospiti inizia nella fase di riscaldamento delle squadre e finisce anche dopo il fischio finale dell’arbitro: e di queste tifoserie vi guardate bene dal parlarne. Chi vi scrive è a conoscenza di episodi sistematici di teppismo fine a sé stesso contro tifosi avversari, di accoltellamenti di ragazzi indifesi, colpevoli solo di avere una sciarpa di altro colore o di essere sospettati di tifare altre squadre: episodi che colpevolmente e vergognosamente coprite o minimizzate, dicendo che sono atti marginali che nulla hanno a che spartire con il calcio. Ci volevano un paio di cori certamente inopportuni ma scaturiti come conseguenza di ripetuti e inaccettabili comportamenti provocatori del ragazzino viziato sopra citato, per risvegliare la vostra foga forcaiola ed antijuventina, per sentire giornalisti che da anni si dedicano al culto del servilismo al potente di turno, erigersi a maestri di vita e censori dei comportamenti altrui, per suscitare anche lo sdegno del signor Moratti Massimo. Si, proprio lui, quello che, quando i tifosi della sua squadra, dileggiarono tale Marc Zoro (giocatore di colore del Messina), ebbe a dire che erano pochi isolati, e non si trattava di cori razzisti ma di fatti personali (per chi non ci crede, ecco due link a cui potrà attingere:
http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo303470.shtml
http://archiviostorico.gazzetta.it/2006/aprile/02/Zoro_Fossi_loro_vergognerei_Moratti_ga_10_06040212524.shtml
Proprio lui che, quando lo scorso anno i tifosi della sua squadra distrussero un asilo a Parma, definì l’episodio una “ragazzata”. Ma io da juventino non ce l’ho con lui, semmai ce l’ho con la vostra omertà, con il vostro servilismo compiacente, con il vostro desiderio di non scontentare certi settori, per cui arrivate a coprire qualsiasi nefandezza accada dalle parti di Via Durini, rifacendovi con gli interessi quando di mezzo c’è una maglia a strisce bianconere. Dove eravate quando al Meazza, la tifoseria nerazzurra faceva gli ululati contro Sissoko? Dove eravate quando i milanisti cantavano “se saltelli, muore Balotelli”? Dove eravate quando episodi molto ma molto più gravi di razzismo, rispetto a due o tre cori di pochi secondi (tanto sono durati i famigerati cori beceri da voi stigmatizzati), si sono manifestati a Milano, Roma, Bergamo, Firenze e così via? Dove eravate quando il defunto Giacinto Facchetti, testualmente dichiarava “Abbiamo diversi calciatori italiani che vengono insultati in tutte le partite. Vorrei sapere che differenza c' è fra l' insulto a un italiano e quello a uno straniero.”? O forse il colore delle maglie a strisce azzurre e nere, dopo avere lavato passaporti riciclati, bilanci falsi, pomate dopate e quant’altro, lava anche il vero atteggiamento razzistico, che viene da voi enfatizzato quando l’azzurro di quelle strisce diventa bianco, rimanendo il nero in comune? E poi: siete sicuri che fosse razzismo quello dell’Olimpico, sabato sera? Chi vi scrive intanto nota che, a differenza dell’Inter, che reagì indignata quando venne blandamente rimproverata per i cori contro Zoro, la Juventus ha invece emesso un comunicato stampa di condanna verso i cori cosiddetti razzisti, prendendo le distanze da detti cori. Atteggiamento comprensibile, si vuole mantenere un certo livello ed un certo stile, ma forse anche la società avrebbe stavolta fatto meglio a capire bene prima, se di cori razzisti si fosse trattato, atteggiamento che in pratica ha aperto le porte al provvedimento di sostanziale squalifica del campo per un turno. Ma torniamo alla questione principale: sabato sera nessun coro ostile è stato dedicato a Vieira o Muntari, entrambi neri ed il primo anche ex bianconero. Razzismo “selettivo” per caso? O differente reazione della stessa tifoseria a comportamenti certamente diversi, agonisticamente anche decisi ma leali, quelli di Muntari e Vieira, da teppistello protetto, quelli di Balotelli Mario? Questo dovreste chiedervelo, dato che il ragazzino è ormai elemento unificante per tutte le tifoserie d’Italia, dato che ovunque lo beccano, e non certo per il colore della pelle, ma per la sua esagerata ineducazione in campo. Sono tutti razzisti quelli che lo insultano, o è lui che provoca ed offende qualsiasi avversario e qualsiasi tifoseria avversaria? Chiudo con una notazione. Il signor Balotelli Mario a fine partita ha dichiarato di essere più italiano lui che tutta la curva juventina. Bene, io da italiano mi vergogno di avere come connazionale uno che fa della antisportività, della slealtà e della provocazione, il suo modo di essere calciatore in campo. Ed ora datemi pure del razzista!
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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